Charlie Hebdo, la vignetta che indigna l'Italia
Il «sisma all'italiana» di Charlie Hebdo scatena indignazione su scala nazionale: il giornale satirico francese ha scelto di usare pasta e lasagne per raffigurare gli effetti del terremoto in Centro Italia, con tanto di corpi sepolti per strati sotto cumuli di macerie. E dalle stesse bacheche social da cui, dopo la strage del 7 gennaio 2015, impazzavano i «Je suis Charlie», sono partiti i primi indignati attacchi al settimanale, seguiti a ruota da quelli dei politici.
«Ben venga l'ironia, ma sui morti non si fa satira», ha commentato il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. L'ambasciata di Francia si dissocia: «Il disegno di Charlie Hebdo non rappresenta la posizione del nostro paese». Un'ondata di indignazione pressoché unanime.
Tanto da spingere la redazione del Charlie Hebdo a precisare che il bersaglio non erano i terremotati, ma «la mafia che costruisce le case degli italiani».
Ma non è bastato: sull'icona della libertà di satira mondiale hanno continuato a piovere critiche. C'è anche chi (ma sono pochi) difende la scelta del giornale. E in poche ore si riaccende il dibattito su quella stessa libertà di satira.
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