Cei: «Credevamo sepolti i discorsi sulla razza»
La campagna elettorale, con i suoi eccessi, le sue promesse e le sue lacerazioni, entra nel «parlamento» dei vescovi italiani. «Ricostruire, ricucire, pacificare»: queste i verbi scelti dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, per indicare la difficile via pastorale di questi tempi.
Ma il presidente dei vescovi punta il dito contro chi ha esagerato nei toni. «Bisogna reagire a una cultura della paura che, seppur in taluni casi comprensibile, non può mai tramutarsi in xenofobia o addirittura evocare discorsi sulla razza che pensavamo fossero sepolti definitivamente», ha detto facendo riferimento alle parole del candidato della Lega in Lombardia, Attilio Fontana che ieri è tornato a parlare della sua frase a Radio Padania. «Quella frase sbagliata mi ha dato grande visibilità».
A stretto giro intanto arriva la replica al presidente dei vescovi del leader della Lega Matteo Salvini: «Incontrerei volentieri monsignor Bassetti per spiegargli, al di là delle polemiche politiche spesso infondate, la posizione della Lega sul tema dell’accoglienza, della solidarietà, dell’immigrazione incontrollata e del rispetto delle regole. Il popolo italiano non è razzista e noi non siamo razzisti». Ma Bassetti, parlando ai politici impegnati nella campagna elettorale, ha anche voluto ribadire «quanto rimanga immorale lanciare promesse che già si sa di non riuscire a mantenere. Altrettanto immorale è speculare sulle paure della gente: al riguardo, bisogna essere coscienti che quando si soffia sul fuoco le scintille possono volare lontano e infiammare la casa comune, la casa di tutti». E ha anche chiarito che «la Chiesa non è un partito e non stringe accordi con alcun soggetto politico».
«Come ha detto Papa Francesco "dialogare non è negoziare". Negoziare, infatti, consiste soltanto nel cercare di ricavare la propria fetta della torta comune. Dialogare significa, invece, cercare il bene comune per tutti». Poi, sulla scia dell’appello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Bassetti ha invitato a «superare ogni motivo di sfiducia e di disaffezione per partecipare alle urne con senso di responsabilità».
«Ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società. Tre verbi, tre azioni pastorali, tre sfide concrete per il futuro»: è l’indicazione ai vescovi del presidente Cei. C’è «un’urgenza sociale di pacificare ciò che è nella discordia. Il nostro Paese sembra segnato da un clima di "rancore sociale", alimentato da una complessa congiuntura economica, da una diffusa precarietà lavorativa e dall’emergere di paure collettive». Infine i temi per i quali chiede un impegno «nei fatti» alle forze politiche: quello del lavoro, «un’emergenza sociale», e va ascoltato «il grido di dolore e di aiuto quello che viene dai nostri giovani»; e poi la famiglia, chiedendo di dare seguito al Patto per la natalità lanciato dal Forum Famiglie. Infine sul biotestamento, partita lasciata aperta dalla scorsa legislatura: occorre «salvaguardare l’obiezione di coscienza», torna ancora una volta a chiedere la Chiesa italiana, non riconosciuta invece dalla legge. Tema che tornerà nella prossima legislatura.
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