Italia e Estero

Catania trema ancora: «Medicane» da allarme rosso

Dopo il maltempo dei giorni scorsi tra oggi e domani è atteso il picco dell'uragano mediterraneo che sta sconvolgendo il Sud Italia
Macerie al mercato del pesce di Catania dopo il nubifragio - Foto © www.giornaledibrescia.it
Macerie al mercato del pesce di Catania dopo il nubifragio - Foto © www.giornaledibrescia.it
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«Medicane» fa paura. Il ciclone che si è abbattuto sulla provincia di Catania provocando due morti e una persona che risulta ancora dispersa oltre a danni ingenti ancora da quantificare, si sta trasformando in uragano («Medicane» è il nome che i meteorologi hanno dato a questo «mediterranean hurricane»).

Secondo le previsioni degli esperti, toccherà il picco domani proprio nella zona del catanese per poi spostarsi velocemente in Calabria. A Catania, e nei comuni intorno, l’allerta è massima. La gente è terrorizzata dopo quello che ha dovuto affrontare negli ultimi giorni, con città e paesi sommersi da acqua, fango e detriti e con strade piene d’acqua e piazze sommerse.

Il «Medicane» Zorbas del settembre 2018 - Foto Nasa © www.giornaledibrescia.it
Il «Medicane» Zorbas del settembre 2018 - Foto Nasa © www.giornaledibrescia.it

Gruppi di volontari si sono dati da fare per ripulire quanto più possibile, molti rifiuti trascinati dall’acqua sono finiti in mare. I commercianti hanno sistemando barriere in ferro nei negozi per proteggere il più possibile le proprie merci. Già a partire da oggi le scuole e tutti gli uffici pubblici sono chiusi, con il bollettino della Protezione civile che indica allerta arancione per oggi, rossa venerdì.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha ieri telefonato al sindaco di Catania, Salvo Pogliese per avere informazioni sulla grave emergenza e per esprimere la sua vicinanza alla città così colpita dal maltempo. E ha garantito il massimo sostegno con interventi rapidi ed efficaci di tutte le istituzioni.

«L’evento non è finito», ha avvertito infatti il responsabile della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, giunto a Catania per seguire in prima linea le operazioni. «Diciamo ai cittadini di mantenere alta l’attenzione, di seguire le indicazioni delle autorità perché si aspettano in questa area delle ore che possono essere complicate», è l’appello di Cucio, anche perché «i valori parlano in maniera molto chiara».

Auto sommerse dall'acqua a Catania - Foto Ansa/Orietta Scardino © www.giornaledibrescia.it
Auto sommerse dall'acqua a Catania - Foto Ansa/Orietta Scardino © www.giornaledibrescia.it

In seduta straordinaria e urgente, il governo regionale, convocato dal presidente Nello Musumeci proprio nella sede di Catania, ha già deliberato lo stato di emergenza regionale, atto propedeutico per chiedere al governo centrale il riconoscimento dello stato di calamità nazionale. Qualche ora dopo, Musumeci ha chiesto a Roma una «legge speciale» con una dotazione di «almeno di tre miliardi» per contrastare il rischio idrogeologico e le frane provocate proprio dagli eventi ambientali.

La ricognizione dei danni - per la quale sono già stati attivati gli uffici regionali della Protezione civile, del Genio civile e degli Ispettorati agrari - sarà possibile solo dopo il cessato stato di allerta, che purtroppo potrebbe protrarsi fino a domenica, sottolinea la Regione. «In 49 anni di vita in questa città non avevo mai vissuto questo fenomeno», commenta il sindaco di Catania Salvo Pogliese: «Sono stato nel centro storico e in alcuni quartieri periferici e non avevo mai visto immagini di devastazione simili. Le immagini della Pescheria sono emblematiche: non era un fiume in piena, era un lago che sommergeva il livello di piazza Duomo».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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