Italia e Estero

Caso spinaci allucinogeni: come riconoscere la mandragora

La pianta è diffusa in tutto il Mediterraneo ed è molto simile a piante commestibili come la lattuga o, appunto, gli spinaci
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In Harry Potter urlavano come neonati affamati quando l’insegnante di Erbologia Pomona Sprite le estraeva dal vaso. Un urlo capace di far diventare pazzi. Non una fantasticheria perché la mandragora, già nell’antichità, data la forma delle sue radici (sembrano un uomo in miniatura), veniva considerata magica e bisognava rispettare un rituale ben preciso prima di estirparla. La mandragora veniva considerata una creatura a metà del regno animale e vegetale.

La pianta della mandragora, finita erroneamente tra le foglie degli spinaci surgelati, mandando all'ospedale un'intera famiglia, è largamente distribuita in tutto il Mediterraneo. Tutte le sue parti, sono potenzialmente pericolose.
 Contiene «alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina». Nell’antichità era usata a scopo lenitivo, analgesico, anestetico e afrodisiaco. Ci sono diversi report di avvelenamento accidentale per la sua grande somiglianza con altre piante comuni e commestibili, come alcuni tipi di lattuga, o per il consumo da parte dei bambini delle sue bacche.
La mandragora è un'erba perenne della famiglia delle solanacee (come i pomodori) con fiori di un blu pallido, frutti gialli, foglie oblunghe ovali e radici spesse, carnose e spesso biforcute, che secondo le leggende assomigliano a volti umani e dove sono più concentrate le sostanze pericolose. I sintomi vanno da nausea, vomito, problemi intestinali, secchezza delle fauci e difficoltà a urinare per intossicazioni leggere fino appunto ad allucinazioni, delirio e tachicardia, anche se sono riportati anche casi di morte per sospetto avvelenamento. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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