Caso Regeni, la Camera istituisce una commissione d’inchiesta
A tre anni di distanza dal ritrovamento del corpo sfigurato di Giulio Regeni lungo la superstrada tra il Cairo e Alessandria, la Camera dei deputati ha varato una commissione di inchiesta che avrà gli stessi poteri della magistratura. L’Aula ha approvato quasi all’unanimità l’istituzione della Commissione, con la sola astensione di Forza Italia per la bocciatura di un emendamento che chiedeva di investigare in particolare sulla connessione tra la morte del giovane ricercatore e la sua attività per l’università di Cambridge.
«Questo è un messaggio a chi pensa che lo Stato Italiano, il Parlamento, si sia dimenticato di Giulio», ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, che si è speso per l’accertamento della verità. La decisione arriva dopo pochi giorni dall’incontro tra Conte e Al Sisi a Pechino. La Commissione, composta da 20 deputati, ha il compito di «raccogliere tutti gli elementi utili per l’identificazione dei responsabili della morte di Giulio Regeni nonché delle circostanze del suo assassinio».
La Commissione di inchiesta si dà come obiettivo anche quello di «verificare fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l’accertamento giurisdizionale delle responsabilità relative alla morte di Giulio Regeni, anche al fine di valutare eventuali iniziative normative per superare, nel caso di specie e per il futuro, simili impedimenti». La Commissione, che avrà gli stessi poteri della magistratura dovrà concludere entro 12 mesi la propria inchiesta, con una relazione, ma essa potrà riferire alla Camera «anche nel corso dei propri lavori, ove ne ravvisi l’opportunità».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato