Caso Pierina: perito, il telefono di Dassilva non si attivò
![Pierina Paganelli con uno dei figli in una foto fornita dalla famiglia, Rimini, 24 settembre 2024. Dal 16 luglio, è in carcere come unico indagato per l'assassinio di Pierina, avvenuto il 3 ottobre del 2023, Louis Dassilva, senegalese di 34 anni, vicino di casa della vittima, legato sentimentalmente alla nuora di questa, Manuela Bianchi. ANSA/FOTO CONCESSA DALLA FAMIGLIA](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1h5y188cxvaa2q2ihz0/0/image.webp?f=16%3A9&w=826)
BOLOGNA, 10 FEB - Non ci furono interazioni sul dispositivo cellulare di Louis Dassilva dalle 22.08 alle 22.38, la sera dell'omicidio di Pierina Paganelli. Questa la conclusione dell'ingegnere Giuseppe Ferraro, perito nominato dal gip Vinicio Cantarini. Le conclusioni di Ferraro, condivise inoltre dal consulente nominato dal pm Daniele Paci, l'analista forense Luca Russo, sono state al centro dell'udienza di questa mattina in tribunale a Rimini davanti per l'acquisizione delle fonti di prova dall'analisi di tutti i device sequestrati all'unico indagato, Dassilva, il 35enne senegalese in carcere dal 16 luglio del 2024. Ferraro conclude dicendo che "dall'analisi dei File System Events (Fse), non sono state individuate attività che indichino un'azione fisica attuata sul dispositivo cellulare, nel periodo di tempo compreso fra le 22.08 e le 22.38 del 3 ottobre 2024". In altre parole le tracce di attività sul cellulare sarebbero state generate automaticamente dal dispositivo. Per il perito, inoltre "il dispositivo risulta compromesso in quanto il contenuto della sua memoria non rispecchia la situazione presente all'epoca dei fatti. La compromissione dell'apparato è legata - secondo Ferraro - a cancellazione completa, totale, della chat whatsapp, fra Dassilva e Manuela Bianchi". Da un punto di vista investigativo quindi la relazione del perito del gip confermerebbe di fatto l'ipotesi della squadra mobile che colloca in quella finestra temporale, in cui Dassilva non interagisce col cellulare, l'omicidio di Pierina. Ma la difesa del senegalese è su tutta linea. "Da quanto emerso oggi nel corso dell'esame in contraddittorio del perito e dalle osservazione dei vari consulenti questa certezza non può essere così limpida", ha detto l'avvocato Riario Fabbri che difende il 35enne insieme con l'avvocato Andrea Guidi. "Non è così lapidaria e infatti il giudice ha disposto un'integrazione e un approfondimento sui file di registri di attività". "Il consulente della difesa ha dato una serie di chiavi di lettura di questi registri che a nostro avviso consente una lettura diversa", ha detto Guidi. Insomma, Dassilva avrebbe potuto prendere in mano il telefono anche senza attivarlo in quel preciso lasso di tempo.
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