Caso Pierina: Dassilva aveva paura della vittima

RIMINI, 27 MAR - Louis Dassilva aveva paura di Pierina o meglio che la settantottenne potesse ingaggiare un investigatore privato per scoprire con chi la nuora avesse una relazione extraconiugale. Sarebbe questo uno dei particolari emersi questa mattina alla ripresa dell'udienza di incidente probatorio, della nuora Manuela Bianchi, davanti al Gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini. La Bianchi, difesa dall'avvocata Nunzia Barzan con la consulenza tecnica di Davide Barzan, è al terzo giorno di interrogatorio come richiesto dal sostituto procuratore Daniele Paci. La nuora di Pierina Paganelli, la pensionata trovata cadavere il 4 ottobre 2023 proprio dalla Bianchi, starebbe raccontando nuovi elementi a carico del senegalese di 35 anni detenuto nel carcere di Rimini dal 16 luglio 2024. Dassilva, difeso dai legali Riario Fabbri e Andrea Guidi, si è sempre detto innocente minimizzando quella che era stata la relazione amorosa con la nuora di Pierina. Secondo gli investigatori inoltre l'uomo come emerso dalle intercettazioni avrebbe chiesto ad uno stregone in Senegal di praticare riti voodoo contro poliziotti della Squadra Mobile e Pm prima ancora che venisse arrestato. Quanto raccontato questa mattina da Manuela Bianchi farebbe emergere quindi una paura personale di Louis Dassilva nei confronti di Pierina la quale già in passato prima della separazione del marito,- secondo quanto riferito dalla Bianchi- aveva ingaggiato un investigatore privato. L'udienza di questa mattina dovrebbe essere l'ultima di questo lunghissimo incidente probatorio iniziato martedì scorso proseguito ieri e probabilmente per tutta la giornata di oggi. Bianchi starebbe quindi raccontando nuovi elementi inediti al gip Cantarini, chiamato a decidere sull'istanza di scarcerazione presentata dal senegalese.
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