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Caso Cpr Milano, chiesto il processo per 2 persone e una società

Rivolta detenuti del CPR di Via Corelli, Polizia in assetto antisommossa e personale sanitario sul posto, Milano,12 Ottobre 2020, ANSA/Andrea Fasani
Rivolta detenuti del CPR di Via Corelli, Polizia in assetto antisommossa e personale sanitario sul posto, Milano,12 Ottobre 2020, ANSA/Andrea Fasani
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MILANO, 25 GIU - La Procura di Milano ha chiesto il processo per Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso, amministratori di fatto e di diritto della Martinina srl, e per la stessa società con sede a Salerno, accusati di frode in pubbliche forniture e turbativa d'asta, nell'inchiesta sul Centro di permanenza rimpatri di via Corelli a Milano in cui i migranti, secondo la ricostruzione, sarebbero stati rinchiusi in condizioni "disumane" e "infernali". La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata nei giorni scorsi dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri i quali, lo scorso 13 dicembre, avevano ottenuto il sequestro di un ramo di azienda della Martinina che gestiva, per l'appunto, il Cpr. Le indagini, grazie a un'ispezione della Gdf, avevano fatto emergere una situazione per la quale si è reso necessario nominare un amministratore giudiziario. "Cibo pieno di vermi", assenza di mediatori culturali e linguistici, l'uso costante di "psicofarmaci", letti e bagni fatiscenti: questi, solo per citarne alcuni, i fatti riscontrati dalle Fiamme Gialle. Inoltre, come è emerso nell'avviso di conclusione delle indagini, Forlenza risponde di altre imputazioni: "quale amministratore di fatto di Engel Italia srl e Martinina srl", avrebbe presentato "documentazione contraffatta" partecipando ad altre "gare d'appalto" sulla gestione, in particolare, di centri di accoglienza per stranieri richiedenti asilo, tra Milano, Salerno, Brindisi e Taranto. Ora la parola passa al gup.

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