Caso Camici, legale: «Fontana sapeva dei soldi in Svizzera»
Attilio Fontana «continua a dire, in modo ormai prostrato, che su quel conto non ha mai operato nemmeno per un euro, prima del 2015, ha sempre saputo che quel conto c'era, lo sapeva fin dagli anni '70, perché i genitori, come avveniva in tante famiglie benestanti, gli avevano detto che avevano messo i loro risparmi all'estero e solo alla morte della mamma ha saputo della cifra che gli era stata lasciata in eredità».
Lo ha spiegato l'avvocato Jacopo Pensa, a proposito dell'indagine sui soldi in Svizzera. «Tutto viene riportato come sotto l'ombra del sospetto - è la constatazione di Pensa - che sembra già diventato una condanna». «Devo constatare - ha detto Pensa - che le notizie si accavallano con errori, equivoci e contraddizioni. Si dice che è un riciclatore, un falsario e pensate con quale stato d'animo può continuare a ricoprire la sua carica». Il legale di Fontana ha chiarito che il governatore «era un ragazzo, uno studente negli anni '70 e sapeva che i genitori mettevano i loro risparmi all'estero, poi quando è morta la mamma ha saputo della cifra».
Ossia di quei 5,3 milioni che gli sono stati lasciati in eredità. In pratica, ha aggiunto il difensore, «ha sempre saputo dei conti in Svizzera, come si sanno le cose in una famiglia, ma non se ne è mai occupato, la madre in particolare curava quel patrimonio con piacere» e Fontana «sapeva di avere la delega» ad operare sul conto aperto nel '97 dalla madre, «ma non l'ha mai usata, non gestiva quel patrimonio».
Sull'ipotesi degli inquirenti della provenienza sospetta, legata ad una presunta evasione fiscale, di circa 2,5 milioni, il legale ha detto: «Noi non abbiamo quella documentazione, quella che abbiamo arriva fino al 2009, non più indietro, non al 2005, ci auguriamo che attraverso la rogatoria i magistrati la trovino, noi ne abbiamo tutto l'interesse e io personalmente farò di tutto per rintracciare questi documenti, indipendentemente dal lavoro dei pm».
«La famiglia Fontana - ha precisato - ha una casa in Svizzera, a Saint Moritz, e alcuni subdolamente l'hanno collegata alla presunta evasione fiscale, invece quell'appartamento lo ha comprato il padre, era una famiglia che faceva investimenti». Fontana, ha detto ancora, «è sconvolto da tutte queste accuse». Infine sul "caso camici" da cui è scaturita anche l'ultima indagine: «Sto scrivendo una memoria difensiva».
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