Italia e Estero

Caregiver familiare, approvato in Regione il progetto di legge

L'approvazione in Commissione Sanità presieduta dalla vicepresidente Simona Tironi. Il testo approderà in Consiglio regionale a novembre
Una malata assistita
Una malata assistita
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Sostenere e valorizzare la figura del caregiver familiare, la persona che per scelta volontaria assiste e si prende cura di un parente infermo o disabile. È l'obiettivo del progetto di legge approvato senza voti contrari oggi nella riunione della Commissione Sanità presieduta dalla Vicepresidente Simona Tironi (FI). 

«Con questo provvedimento - ha sottolineato la relatrice e vicepresidente della Commissione Simona Tironi (FI) - Regione Lombardia promuove una normativa modello, all'avanguardia a livello nazionale, che valorizza una figura diffusa e sempre indispensabile. Una figura, nel 90% si tratta di donne, che annulla sé stessa per sostenere e migliorare la qualità di vita dell'assistito e che finalmente può contare su un riconoscimento istituzionale, oltre che su un impegno di risorse finanziarie significativo». 

In Consiglio regionale a novembre

Il testo del progetto di legge, che approderà nell'aula del Consiglio regionale il prossimo 15 novembre, è il frutto del lavoro di oltre tre mesi di sedute dal gruppo di lavoro, coordinato dalla Tironi, che ha preso in considerazione i tre progetti di legge depositati da PD, FI e Lega, poi abbinati, l'iniziativa popolare #iosonocargiver e le due proposte di legge al Parlamento.

Per quanto riguarda la definizione di caregiver è stato approvato oggi un emendamento che fa riferimento alla legge nazionale 205 del 2017 e specifica che si tratta di un «soggetto volontario che, integrandosi coi servizi sociali, sociosanitari e sanitari, contribuisce al benessere psicofisico della persona assistita e opera nell'ambito del piano assistenziale individualizzato assistendola e supportandola».

«Il lavoro in Commissione - ha aggiunto Tironi - oltre ad approfondire ogni singolo aspetto ha permesso di superare le barriere ideologiche e le diversità di impostazione dei progetti iniziali, tenendo al centro dell'attenzione i bisogni del caregiver, come ad esempio la necessità di trovare un impiego o di reimpiegarsi una volta che sia giunto a termine il periodo dell'assistenza».

Soddisfatto anche il consigliere Gian Antonio Girelli (PD) che afferma come «la votazione a larghissima maggioranza del testo è frutto di un lavoro congiunto proficuo col quale si supporterà concretamente il Caregiver di famiglia. Ritengo importante non terminare qui il lavoro, ma riprendere anche la Legge nazionale e dare seguito alla richiesta portata avanti dalla Commissione III di mantenere ampia la platea dei soggetti coinvolti».

Il testo 

Nello specifico il documento, in nove articoli, definisce àmbiti e competenze del caregiver all'interno del sistema dei servizi pubblici e privati; stabilisce funzioni della Regione e dei Comuni per assicurare sostegno e affiancamento al caregiver per svolgere assistenza qualificata, sulla base di un attestato di competenza, anche avvalendosi di specifici percorsi formativi. Attenzione viene, inoltre, rivolta all'inserimento lavorativo del caregiver, una volta terminata la propria attività di cura. 
Per quanto riguarda gli interventi a favore dei prestatori di cure, la Regione, nei limiti delle risorse disponibili, prevede forme di sostegno economico per l'adattamento domestico, l'abbattimento delle barriere architettoniche, la fornitura di ausili e presidi, la stipula di polizze calmierate a favore dei caregiver, percorsi di supporto psicologico, promuovendo forme di collaborazione con tutti i soggetti istituzionali, il Terzo settore in un'ottica di rete di sostegno alla famiglia. Lo stanziamento previsto per il prossimo triennio è di circa 900 mila euro.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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