Cardinale Repole, mi ha colpito la bimba in mare due giorni
TORINO, 15 DIC - "Dobbiamo re-imparare a condividere e ce n'è un immenso bisogno nell'umanità di oggi. Ci sono focolai di guerra oramai dappertutto, ci sono popoli che sono costretti a emigrare per sopravvivere. Mi ha colpito terribilmente l'immagine di quella bimba, Jacinta, che dopo due giorni in mare è stata salvata. Ma può essere questa la nostra umanità? Che cosa dobbiamo fare, perché questo sia il nostro Natale, perché sia il mio Natale? Reimparare a condividere". Le parole sono dell'arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, Roberto Repole, nominato cardinale una settimana fa, nella messa nel Duomo di Torino, organizzata per pregare con la città dopo la nomina. In cattedrale, insieme ai vescovi del Piemonte e a rappresentanti di altre confessioni cristiane, sacerdoti e diaconi delle diocesi di Torino e di Susa, c'erano i familiari di Repole, rappresentanti delle istituzioni e comuni cittadini, cui è stato dato appuntamento dopo la celebrazione per un incontro di persona con l'arcivescovo nella vicina sede della facoltà teologica. Serve prepararsi al Natale, ha proseguito l'arcivescovo, "non guardando soltanto lontano, ma guardando vicino, guardando a chi abita nel mio palazzo, a chi abita nella mia strada. Forse per qualcuno di costoro c'è anche proprio bisogno di condividere il cibo, di condividere i vestiti. Ma si può condividere uno sguardo, un'attenzione, del tempo, un sorriso. Nessuno è così povero da non avere qualcosa da condividere".
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