Italia e Estero

Cardinale Bassetti, vedrei molto bene un Papa Francesco II

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PERUGIA, 22 APR - Un Francesco II e magari italiano: è l'auspicio del cardinal Gualtiero Bassetti. L'ANSA ha incontrato l'ex presidente della Cei nella sua residenza di Città della Pieve, borgo umbro al confine con la Toscana, dove ha condiviso riflessioni sul futuro della Chiesa, sul magistero di Papa Francesco e sulla possibilità - "oggi più remota che in passato" - di un papa italiano. "Sarei sorpreso di un Francesco II? No - afferma Bassetti - dopo l'esito di Papa Francesco lo vedrei molto bene". Aggiungendo: "Non so però se ci sarà qualcuno che avrà il coraggio di pronunciare di nuovo quel nome e di impegnarsi come ha fatto lui". L'intervista è anche un bilancio del pontificato di Jorge Mario Bergoglio: "È stato il Vangelo a sostenerlo nei momenti più difficili. Ha affrontato - osserva Bassetti - contrasti, fatiche, critiche. Ma la sua forza è stata sempre la speranza". "Un uomo con una fede davvero solida: l'ho potuto sperimentare. E oggi - dice ancora il cardinale - tutti dicono 'Osanna', ma ciò che ha patito lo sa solo il buon Dio". "Ha dovuto affrontare resistenze profonde per il rinnovamento della Chiesa - spiega Bassetti - perché ogni cambiamento è una fatica, e quante volte si è sentito dire: 'Si è sempre fatto così'. Eppure, è stato un gigante". Quanto al futuro, Bassetti non si sbilancia in pronostici ma traccia il profilo auspicato per il dopo Francesco: "Ci sono figure di valore - dice - anche se non faccio nomi. Alcuni potrebbero avere il coraggio di portare avanti la Chiesa, ma pochi hanno quella completezza che ha avuto lui, Francesco". "C'è chi eccelle in un settore, ma ciò che conta davvero è come si porta la croce, quanto si comunica speranza, come si affrontano le difficoltà", sottolinea l'ex guida dei vescovi italiani. E sulla possibilità di un papa italiano: "Ricordo quando si diceva 'romano lo volemo, almeno italiano, perché è il vescovo di Roma'. Certamente non ci starebbe male un papa italiano, proprio perché la Chiesa è universale: abbiamo avuto un polacco, un tedesco. Ma oggi le possibilità sono minori: i cardinali italiani sono 17, alcuni prossimi al limite d'età". "Non come me - scherza Bassetti - che ho 83 anni, e ho già superato da tre il limite". "La collegialità si è estesa a tutto il mondo: ci sono cardinali da ogni continente - ricorda - ed è quindi fondamentale che si conoscano tra loro, che si parlino, perché, se uno ha già un'idea, un programma, è giusto che gli altri lo conoscano". Non fa differenze invece sull'età del futuro pontefice: "Non ha importanza che sia giovane o anziano - conclude Bassetti - è importante che sia giovane dentro e che sia in grado di cogliere tutte le problematiche della Chiesa e nella tradizione della Chiesa, portarla avanti secondo i nuovi tempi".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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