Italia e Estero

Carceri: Spp, in 9 mesi evasioni e tentate fughe +700%

Detainees of the San Vittore prison during the riot, in Milan, Italy, 09 March 2020. There were violent protests by prisoners in Italy's jails against the restriction of face time with visiting relatives due to the coronavirus. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO
Detainees of the San Vittore prison during the riot, in Milan, Italy, 09 March 2020. There were violent protests by prisoners in Italy's jails against the restriction of face time with visiting relatives due to the coronavirus. ANSA / PAOLO SALMOIRAGO
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ROMA, 07 OTT - "In questi nove mesi dell'anno l' 'emergenza carcere' ha raggiunto il livello storico più allarmante di sempre determinando una situazione del tutto fuori dal controllo dello Stato". Lo sostiene il segretario generale del Spp (Sindacato di polizia penitenziaria), Aldo Di Giacomo, che ha realizzato un report con i dati numerici sulla 'catastrofe' in corso. "Dall'inizio dell'anno - rileva il report di Spp - 183 sono i morti in carcere, di cui 76 suicidi e almeno una cinquantina di casi con cause ancora da accertare; 7 suicidi tra il personale penitenziario; i tentati suicidi di detenuti sono stati 1.022, per diverse centinaia di casi solo l'immediato intervento del personale ha scongiurato altre vittime; le evasioni e i tentativi di fuga più 700%, con la pronta risposta del personale e comunque la cattura degli evasi; le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria (1.950) con le carceri campane al primo posto, poi quelle lombarde e laziali; le manifestazioni di protesta collettive (752), i ferimenti (386) e le colluttazioni (2.803)". "I detenuti sono aumentati di 15mila unità con una media di circa 300 al mese, sono complessivamente 61.480, a fronte di 47.067 posti regolarmente disponibili, per un indice di sovraffollamento del 130,59%. Invece - prosegue il report di Spp - il personale è diminuito (per effetto dei pensionamenti) di 12mila unità, solo in piccolissima parte compensato da nuove assunzioni; il ritrovamento di stupefacenti e di telefonini segnano rispettivamente più 400% e più 600%; i sequestri di droga sono di alcuni chilogrammi in media al mese". "Questi numeri - dice Di Giacomo - fanno diventare le carceri italiane le peggiori in Europa e le avvicinano a quelle sudamericane, come confermano le sentenze di condanna per lo Stato Italiano da parte della Ue. La situazione si scarica pesantemente sul personale penitenziario, circa 31 mila in servizio, con un forte sottodimensionamento degli organici: su 5 mila assunzioni avvenute con questo Governo per concorsi, almeno 4 mila sono 'bruciati' da pensionamenti con una media di 800 pre-pensionamenti l'anno. Inoltre si scontano due fenomeni: sono già 300 gli agenti che dopo pochi mesi di assunzione lasciano il servizio, non si riescono a coprire i nuovi posti messi a concorso per mancanza di candidati". "A tutto ciò si aggiunga il forte aumento, del 120% annuo, delle malattie professionali e di conseguenza delle assenze per malattia per effetto delle aggressioni subite e delle pesanti condizioni di lavoro degli agenti. Lo Stato - aggiunge Di Giacomo - ha alzato bandiera bianca lasciando il personale a combattere da solo una guerra contro clan e gruppi criminali che controllano i traffici dalle celle con i telefonini". "Gli ultimi decreti approvati dal governo hanno avuto l'effetto di un'aspirina somministrata ad un malato terminale. Continua a mancare - evidenzia Di Giacomo - un piano complessivo di intervento per affrontare in maniera organica i problemi cronici di sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, oltre che aggressioni al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini. Non è più tempo di 'pezze' e di annunci in una situazione che ci vede da più di mille giorni senza il rinnovo del contratto".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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