Caccia, la protesta per lo stop arriva a Palazzo Lombardia
Cacciatori lombardi in protesta all'etersno di Palazzo Lombardia, a Milano, sede della Giunta regionale. Questa mattina i manifestanti - si stima possano essere 2-3mila - si sono organizzati in pullman e sono partiti dai diversi centri verso il capoluogo regionale. Numerose rappresentanze si sono mobilitate, in special modo, da Brescia e da Bergamo.
Il motivo dell’agitazione, la seconda di questa settimana, è legato allo stop dell’attività venatoria deciso, dopo il ricorso della Lac, dal Tar della Lombardia, almeno fino al 7 ottobre. Per quel giorno è fissata l'udienza per la decisione di merito.«Tutti animalisti, ma di natura non sapete niente», «La caccia non ci tocca», «No a ricatti e imposizioni ai cacciatori, vogliamo essere padroni a casa nostra» sono alcuni dei cartelli che hanno portato in piazza i cacciatori che indossano i giubbini arancioni catarifrangenti e animano la manifestazione con fischi e trombette. La loro posizione è «contro la Regione per le promesse non mantenute» e la ripresa parziale dell’attività non è servita a placare gli animi dei cacciatori. La stagione era iniziata solo il 19 settembre e, solo nel Bresciano, coinvolge 20mila persone.
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