Italia e Estero

Buttano un anziano nel cassonetto «per ingannare la noia»

Sono tre maggiorenni e un minorenne. Le agghiaccianti motivazioni su Facebook
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Gettare un anziano con problemi di salute in un cassonetto? Un gioco, per loro molto divertente, per ammazzare la noia di serate vuote. Così hanno giustificato il loro gesto, diventato virale dopo la diffusione di un video su Facebook, i quattro giovani che nei giorni scorsi hanno prima afferrato l’uomo e poi lo hanno preso in braccia per scaraventarlo in un cassonetto dei rifiuti nella zona di Fuorigrotta, a Napoli.

L’impresa da bulli - ripresa con un cellulare - viene preceduta da una sorta di pedinamento dell’uomo, che ha problemi di salute. Poi la presa e il divertimento finale mentre in sottofondo si sentono cori da stadio. Tre dei giovani coinvolti sono maggiorenni, un quarto minorenne. Sui social i protagonisti del gesto hanno parlato di quanto accaduto: per loro si trattava di uno scherzo, al massimo di una bravata, una sorta di passatempo particolare non avendo granché da fare.

Violenza privata l’ipotesi di reato sulla quale si lavora ma non si esclude nemmeno quella delle lesioni. Sul suo profilo fb uno degli esponenti della gang che ha gettato l’uomo nei rifiuti si mostra con spavalderia in foto su uno scooter mentre corre senza casco. Vicini all’identificazione anche tutti i protagonisti di un altro video in rete lo stesso giorno: alcuni giovani, almeno una decina, che tra le stazioni di Chiaiano e Scampia della metropolitana di Napoli insultano un anziano, che per porre fine alle ingiurie scende dal treno, e poi molestano una donna. Entrambi i video erano stati segnalati dal consigliere regionale Borrelli e dallo speaker radiofonico Gianni Simioli.

Denunce dalle quali è partito il lavoro investigativo. Per il momento, in totale, sono tre i giovani del raid nell’altro episodio, quello della Metropolitana, dei quali si è riusciti a ricostruire l’identità. Vengono dal quartiere di Scampia e gli abitanti della zona hanno aiutato a identificare i componenti della gang.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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