Bombe a Bruxelles, anche italiani tra i 200 feriti
A Bruxelles il bilancio delle vittime si fa costantemente più pesante. Fonti di stampa belga parlano ora di 34 morti (14 all'aeroporto e 20 nella metro) e 200 feriti dalle esplosioni che hanno ferito la capitale belga.
Due le esplosioni (almeno uno era un kamikaze) intorno alle 08:00 allo scalo di Zaventem. Un’ora più tardi, alle 09:11, c’è stata un’altra esplosione su un ramo della metro, alla stazione di Maalbeek, poco distante dalle istituzioni europee. I media belgi hanno diffuso le immagini di tre uomini, probabilmente i terroristi che hanno agito a Zaventem, catturate dalle telecamere di sorveglianza dell’aeroporto.
Nelle immagini si vedono due uomini che indossano maglioni neri e spingono due carrelli. Poco distante c’e un altro uomo vestito in modo differente, con abiti chiari e un cappello in testa. Secondo le prime informazioni i primi due si sarebbero fatti esplodere nell’aeroporto, mentre il terzo è ancora ricercato.
Il Belgio è in massima allerta, di nuovo tornato al livello 4, e di fatto isolato dall’aria e da terra. Il premier, Charles Michel, ha rivolto un appello alla calma e a a rimanere uniti, ma ha aggiunto che l’allarme non è cessato. La polizia continua tuttora ad ispezionare l’aeroporto di Zaventem, perchè ritiene che la minaccia sia ancora presente: uomini armati potrebbero ancora essere in loco. E sono in corso perquisizioni nella regione di Bruxelles. Nel frattempo il governo federale ha decretato il rafforzamento dei controlli alle frontiere. Bruxelles è una città fantasma. L’unità di crisi allestita dal governo belga ha revocato l’appello alla popolazione a rimanere al chiuso e al sicuro. Tutta la rete della metro è ferma, chiuse anche le stazioni ferroviarie. Fermo l’aeroporto di Zaventem, tutti i voli sono deviati sugli aeroporti regionali o quelli internazionali. La rete telefonica funziona a fatica. I centri commerciali sono stati evacuati, così come a Parigi la stazione Gare du Nord.
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