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Bolivia: braccialetti elettronici per i casi sospetti di Covid-19

È l’approccio per bloccare la diffusione di Covid-19 scelto dal Governo ad interim della Bolivia. Piano al via nel dipartimento di La Paz
Braccialetto elettronico (immagine di repertorio)
Braccialetto elettronico (immagine di repertorio)
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Braccialetto elettronico per controllare che i casi sospetti e confermati di Coronavirus rispettino la quarantena. È questo l’approccio per bloccare la diffusione di Covid-19 scelto dal Governo ad interim della Bolivia, Paese che registra 268 casi positivi e 19 vittime per la pandemia.

Secondo quanto annunciato dal ministro della Giustizia Alvaro Coimbra e riportato dall’agenzia di stampa Abi, i dispositivi saranno collocati su casi sospetti e confermati in isolamento, al fine di rafforzare i controlli e realizzare una mappa della loro posizione a livello nazionale.

«Abbiamo proposto di mettere questi braccialetti alle persone sospettate (di aver contratto il Coronavirus) e ad altre persone che sono state contagiate, ma sono isolate in una casa o in un hotel. Mi sembra una buona misura», ha dichiarato Coimbra.

«Abbiamo visto che ci sono persone che non sono capaci o non hanno la maturità per capire che quando si è tra i casi sospettati in quarantena, o si ha la malattia e si sta in isolamento, si deve avere la responsabilità di rimanere a casa», ha affermato il ministro in conferenza stampa. Inizialmente, i braccialetti elettronici facevano parte di un progetto pilota per controllare le persone private della libertà che beneficiano di misure alternative al carcere, per risolvere il problema del sovraffollamento delle prigioni.

Il piano del Governo è quello di applicare l’iniziativa in tutto il Paese, e la misura si è già concretizzata nel dipartimento di La Paz, dove il Comitato di emergenza di Covid-19 ha approvato l’uso di cavigliere elettroniche per le persone sospettate di Coronavirus e isolate nelle loro case, al fine di tracciarle.

«Le persone che sono a casa devono usare queste cavigliere che hanno un chip, che ci permetterà di monitorare la loro posizione», ha riferito il ministro dei Lavori pubblici Ivan Arias. Il ministro ha spiegato che il dipartimento di La Paz ha a disposizione 500 cavigliere con tecnologia Gps, che registreranno il movimento delle persone sospettate di aver contratto la malattia per permetterne il controllo da parte della Polizia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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