Bloccare per sempre le telefonate dei call center sul cellulare: come fare
In molti ieri sono stati tempestati di chiamate, persino più del solito. Lambrate, Catania, Bari, Monza, Torino, Verona: la geografia degli squilli molesti sul cellulare disegnava tutto lo Stivale. È stato forse il D-Day del telemarketing - l’ultima vera occasione delle aziende per provare a vendere chissà qualche prodotto tramite call center. Il motivo è presto detto: da oggi le chiamate selvagge così poco amate dagli italiani potrebbero essere finalmente bloccate.
È entrato in funzione il nuovo Registro pubblico delle opposizioni, che consente agli utenti di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari, cellulari inclusi. Grazie al servizio è così possibile bloccare il trattamento dei propri dati personali presenti negli elenchi telefonici pubblici da parte degli operatori che ne hanno accesso.
Per i vertici di Federconsumatori Brescia «la misura era necessaria e finalmente arriva dopo anni di attesa. Giunge al termine un iter che si è trascinato per lunghissimo tempo e che dovrebbe migliorare in misura significativa l’efficacia del Registro, visto che la maggior parte delle telefonate effettuate a scopo promozionale sono dirette proprio verso le linee mobili». La novità, in Gazzetta ufficiale, è infatti quella di allargare il Registro anche ai numeri pubblici non presenti nell’elenco.La norma - entrata in vigore il 13 aprile scorso - impone alle società di telemarketing di adeguarsi entro il 31 luglio alla nuova misura, che di fatto potrebbe impedire loro di contattare senza consenso via telefono potenziali clienti.
Come iscriversi al Registro
Al Registro ci si può iscrivere gratuitamente in quattro diversi modi: compilando un modulo sul sito ufficiale dello stesso Registro www.registrodelleopposizioni.it, con una chiamata al numero verde 800.957766 o al numero 06.42986411, (dalla linea telefonica per la quale si chiede l’iscrizione), con una e-mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it, in cui il richiedente deve inviare un modulo con i dettagli della numerazione telefonica da iscrivere (dimostrando di esserne il titolare) o con una lettera raccomandata.
Le chiamate non desiderate diventeranno illegali entro 15 giorni dall’iscrizione del numero al Registro, a patto che si sia intestatari di un numero di telefono presente negli elenchi telefonici pubblici.
Cosa rischiano i trasgressori
Da oggi, insomma, gli operatori di telemarketing che utilizzano i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici sono tenuti a verificare con il Registro pubblico delle opposizioni le liste dei potenziali contatti. In caso di violazioni si rischiano multe salatissime: sono previste infatti sanzioni amministrative fino a 20 milioni di euro o, per le imprese, fino al 4% del fatturato annuo. Certo, non è detto che l’introduzione del nuovo Registro riesca a bloccare il fenomeno in maniera irreversibile.
I rischi arrivano dai call center fuori dall’Italia, per i quali non è applicata la stretta. Molti operatori si servono proprio di aziende nell’est Europa, che così potrebbero continuare la propria attività molesta. Senza contare gli operatori che si muovono al confine della legalità e i tentativi di truffa via telefono. Ma questa è un’altra storia. In tanti però già si chiedono: e se non dovesse funzionare? L’ultima strada per arginare le chiamate selvagge è quella di presentare una segnalazione o un reclamo al Garante per la Protezione dei dati personali, che può disporre l'immediata cessazione del trattamento dei dati che è stato considerato illecito e sanzionare il titolare.
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