Italia e Estero

'Bigliettopoli', a Roma archiviata la posizione di Esposito

Stefano Esposito durante l'Incontro "Giustizia tra garantismo e giustizialismo Storie dall'inferno". Presso Collegio degli Artigianelli. Torino 16 aprile 2024 ANSA/TINO ROMANO
Stefano Esposito durante l'Incontro "Giustizia tra garantismo e giustizialismo Storie dall'inferno". Presso Collegio degli Artigianelli. Torino 16 aprile 2024 ANSA/TINO ROMANO
AA

TORINO, 03 DIC - È stata archiviata da un gip del tribunale di Roma, su proposta della procura capitolina, la posizione di Stefano Esposito, ex senatore torinese del Pd, nell'inchiesta - chiamata 'Bigliettopoli' - su presunti scambi di favori con l'imprenditore Giulio Muttoni, ex patron della società promotrice di spettacoli musicali Set Up Live. Il procedimento era stato avviato dalla procura di Torino e in seguito, per la parte che riguardava Esposito, trasferito a Roma per decisione della Cassazione. Sul caso era intervenuta anche la Corte Costituzionale, che rilevò l'illegittimità delle numerose intercettazioni telefoniche su Esposito raccolte dagli inquirenti piemontesi. I reati ipotizzati erano la corruzione e il traffico di influenze illecite. Il gip Angelo Giannetti ha preso atto che la stessa procura di Roma ha sollevato "dubbi sulla fondatezza delle ipotesi d'accusa". "È la fine di un incubo durato sette anni o, per la precisione, 2.589 giorni". Così l'ex senatore Stefano Esposito (Pd) commenta l'archiviazione delle accuse mosse inizialmente dalla procura di Torino, e in seguito passate al vaglio dell'autorità giudiziaria di Roma, nell'ambito dell'inchiesta 'Bigliettopoli'. "Sono trascorsi 2589 giorni - dichiara Esposito - da quando, casualmente, ho appreso di essere indagato per reati gravissimi e infamanti: corruzione, turbativa d'asta e traffico di influenze illecite. Oggi, finalmente, i magistrati di Roma hanno emesso il decreto di archiviazione che pone fine ad una vicenda giudiziaria a dir poco assurda. Questa indagine ha segnato in modo profondo e irreparabile la mia vita e quella della mia famiglia. Gli ultimi sette anni sono stati un incubo che lascia cicatrici indelebili, nonostante l'attuale epilogo che chiude formalmente questa triste pagina della giustizia italiana".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti