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Bici giù da Murazzi: Sara, gesto inspiegabile, chiedo scusa

«È stato un gesto inspiegabile. Non ci sono spiegazioni ancora ad oggi, soprattutto da parte di chi l'ha fatto. Chiedo scusa umanamente, nonostante io non l'abbia mai toccata con la bicicletta. E pensare che un ragazzo non potrà mai più riprendere in mano la sua vita, questo è inaccettabile». Lo ha detto su Italia 1 a Le Iene, per la prima volta in televisione, Sara, la ventenne condannata a 16 anni per il lancio della bici ai Murazzi di Torino, che ha causato lesioni irreversibili allo studente Mauro Glorioso, obbligato a vivere su una sedia a rotelle. Le viene chiesto: «Tu quanti anni avrai quando sarà finito tutto questo?». Sara risponde «36». Alla domanda su come immagina la sua vita a quell'età, la ragazza risponde: «Sicuramente non ne avrò mai più 20. Non me lo immagino». Pochi giorni fa le è stata comunicata la condanna a 16 anni. «Quando mi hanno detto che erano 16 anni, sono svenuta. Il PM ne aveva chiesti 12, pensavo mi dessero meno. Non sono pene eque. Come fai a non distinguere chi l'ha fatto e chi no?». ANSA/Mediaset ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK
«È stato un gesto inspiegabile. Non ci sono spiegazioni ancora ad oggi, soprattutto da parte di chi l'ha fatto. Chiedo scusa umanamente, nonostante io non l'abbia mai toccata con la bicicletta. E pensare che un ragazzo non potrà mai più riprendere in mano la sua vita, questo è inaccettabile». Lo ha detto su Italia 1 a Le Iene, per la prima volta in televisione, Sara, la ventenne condannata a 16 anni per il lancio della bici ai Murazzi di Torino, che ha causato lesioni irreversibili allo studente Mauro Glorioso, obbligato a vivere su una sedia a rotelle. Le viene chiesto: «Tu quanti anni avrai quando sarà finito tutto questo?». Sara risponde «36». Alla domanda su come immagina la sua vita a quell'età, la ragazza risponde: «Sicuramente non ne avrò mai più 20. Non me lo immagino». Pochi giorni fa le è stata comunicata la condanna a 16 anni. «Quando mi hanno detto che erano 16 anni, sono svenuta. Il PM ne aveva chiesti 12, pensavo mi dessero meno. Non sono pene eque. Come fai a non distinguere chi l'ha fatto e chi no?». ANSA/Mediaset ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++ NPK
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ROMA, 12 GEN - «È stato un gesto inspiegabile. Non ci sono spiegazioni ancora ad oggi, soprattutto da parte di chi l'ha fatto. Chiedo scusa umanamente, nonostante io non l'abbia mai toccata quella bicicletta. E pensare che un ragazzo non potrà mai più riprendere in mano la sua vita, questo è inaccettabile». Lo ha detto su Italia 1 a Le Iene, Sara, la ventenne condannata a 16 anni per il lancio della bici ai Murazzi di Torino, che ha causato lesioni irreversibili allo studente Mauro Glorioso, obbligato a vivere su una sedia a rotelle. Le viene chiesto: «Tu quanti anni avrai quando sarà finito tutto questo?». Sara risponde «36». Alla domanda su come immagina la sua vita a quell'età, la ragazza risponde: «Sicuramente non ne avrò mai più 20. Non me lo immagino». Pochi giorni fa le è stata comunicata la condanna a 16 anni. «Quando mi hanno detto che erano 16 anni, sono svenuta. Il PM ne aveva chiesti 12, pensavo mi dessero meno. Non sono pene eque. Come fai a non distinguere chi l'ha fatto e chi no?», osserva.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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