Italia e Estero

Bernie Sanders con le moffole diventa un tormentone sui social

La foto del senatore democratico del Vermont all'insediamento di Biden è diventato un meme virale che colloca la sua figura ovunque
Bernie Sanders seduto fuori dal Rigamonti
Bernie Sanders seduto fuori dal Rigamonti
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Una foto che immortala il senatore del Vermont Bernie Sanders alla cermonia di insediamento di Biden alla Casa Bianca è diventata un meme ultravirale. Un approdo quasi amaro ad una visibilità planetaria forse mai raggiunta dall’anziano paladino dei diritti umani, che pure può vantare una carriera di lungo corso ai massimi livelli della politica stelle e strisce, comprensiva di candidatura alle primarie per le presidenziali 2020 nelle fila dei Democratici e di nomina appena giunta a presidente della Commissione Bilancio.

A suscitare l’emozione del grande pubblico è stata in realtà la scelta, poco in linea con il paludato dress code della cerimonia di insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca dell’altroieri, che ha portato il senatore Sanders a indossare delle appariscenti moffole, che non avrebbero destato sopresa sulle nevi di Aspen, meta gettonatissima da sciatori e affini in Colorado, ma che tra i marmi immacolati di Capitol Hill e il tripudio di abiti e cappotti di sartoria sfoggiati dai più all’evento, hanno attirato inesorabilmente gli obiettivi dei fotografi.

  • Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden
    Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden
  • Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden
    Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden
  • Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden
    Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden
  • Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden
    Le moffole di lana del senatore Bernie Sanders all'insediamento di Biden

Lo scatto degli scatti - di cui è autore Brendan Smialowski della AFP/Getty Images - mostra Bernie Sanders seduto su una seggiolina pieghevole mentre se ne sta, braccia e gambe incrociate, con le mani fasciate nelle spesse moffole di lana dai decori vistosi, ricchi di losanghe sui toni del marrone.

Fortuna dell’insegnante Jen Ellis di Essex Junction, nel Vermont, che le realizza con lana di maglioni «riconvertiti» e le imbottisce con materiale derivato dalla plastica di bottiglie riciclate. Fu proprio la donna a fargliene dono un paio anni fa.

L’immagine di Bernie Sanders colta dal fotografo, inutile negarlo, appare sovrapponibile a quella di un sereno pensionato che se ne sta in panciolle. O per dirla con uno dei micromessaggi più rilanciati degli ultimi giorni, in quella che «nello yoga ebraico è la posizione "aspetto mia moglie che fa shopping da Loehmann"». Vuoi per la comicità (involontaria) intrinseca, vuoi per il grande affetto di cui pare godere Sanders, da oltre 48 ore la foto si è tramutata in un meme virale come pochi sui social.

La sagoma dell’anziano senatore, abilmente ritagliata, compare infatti in decine di migliaia di fotografie e video più o meno celebri, ora affiancato ai supereroi della Marvel, ora tra i seggi del governo nell’aula di Montecitorio, ora al posto di Patrick Swayze nella celebre scena del vaso di Ghost, ora tra gli amici del celebre serial «Friends». Sanders diviene a seconda dei casi curioso spettatore dell’allunaggio di Armstrong accanto al Lem, ora inquieto osservatore del pagliaccio di It.

Gli utenti della rete sono riusciti a piazzarlo veramente ovunque: in quadri celebri, sul tram, con gli operai che pranzano seduti sulla trave del Rockfeller Center in costruzione, come pure su qualche panchina traballante del calcio italiano. E ancora: in graffiti di Banksy, seduto accanto alla Regina Elisabetta o a Cristiano Ronaldo, sulla bicicletta di Et, in una scena di Mr Bean, in un affresco di Raffaello o perso in folle oceaniche in un disorientante «trova l'intruso».

Basta cercare su qualunque social l’hashtag #BernieSanders per farsi un’idea di come la fantasia degli utenti della rete si sia sbizzarrita nelle ultime 48 ore, approdando subito anche ad alcune esperienze più o meno improvvisate di guerrilla marketing.

Bernie Sanders in piazza Loggia: per collocare la sagoma del senatore Usa ovunque è stato creato anche un sito ad hoc - © www.giornaledibrescia.it
Bernie Sanders in piazza Loggia: per collocare la sagoma del senatore Usa ovunque è stato creato anche un sito ad hoc - © www.giornaledibrescia.it

Non poteva mancare neppure qualche declinazione bresciana della sandersmania dilagante, complice un sito allestito ad hoc che consente di collocare la figurina del Bernie planetario ovunque si vuole, solo inserendo il nome della località e pescando così dalle immagini di Google Steet View.

Il senatore del Vermont in piazza Bonomelli a Rovato creato col sito bernie-sits.herokuapp.com - © www.giornaledibrescia.it
Il senatore del Vermont in piazza Bonomelli a Rovato creato col sito bernie-sits.herokuapp.com - © www.giornaledibrescia.it

Al momento non si conoscono commenti diretti dell’involontario protagonista di questo fenomeno globale, che molti utenti in rete si augurano non abbia fine e che per alcuni sta diventando una sorta di droga. Sarà che regala qualche sorriso in una stagione in cui la pandemia ne concede pochi e concorre a restituire un po’ di leggerezza ad un contesto, quello di Capitol Hillche in questo avvio di 2021 ha destato più di qualche allarme.

Ma a voler vedere ricadute positive ulteriori in un fenomeno che è assolutamente ludico, ce ne sono almeno due: la pubblicità indiretta di cui ha beneficiato la prassi di realizzare accessori con materiali green come lana e imbottitura delle moffole senatoriali. E la riscoperta dei valori ai quali lo stesso Sanders ha dedicato la sua vita e la sua esperienza politica, come a suon di tweet hanno evidenziato alcuni, postando un’altra foto (recuperata dagli archivi del Chicago Tribune) in cui un giovanissimo Bernie appare seduto, ma in ben altro contesto rispetto a quello dei palazzi del potere di Washington. Vale a dire in un sit in a tutela dell'uguaglianza dei diritti, nella fattispecie quelli dei bimbi della comunità di colore di Chicago, dell’agosto 1963, nel corso del quale Sanders fu anche arrestato e condannato a pagare 25 dollari di quel tempo.

Quel ragazzo forse avrebbe faticato a credere che un giorno avrebbe sfiorato la possibilità di essere inquilino della Casa Bianca. E ancor più, paradossalmente, che a regalargli un picco senza precedenti di visibilità a livello globale sarebbe stato più che l’impegno di una vita, l’aver indossato un paio di vistosi guantoni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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