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Bergamini, ricorso Procura contro sentenza per ex fidanzata

Striscioni rossoblu, un grande numero 8 - il suo numero di maglia - e cori in suo favore. I tifosi del Cosenza hanno voluto manifestare così, davanti al Tribunale di Cosenza, la loro vicinanza alla famiglia di Donato Denis Bergamini, 1 ottobre 2024. All'udienza, tra il pubblico anche gli ex compagni di squadra di Bergamini Michele Padovano, l'ex portiere Luigi Simoni e il centrocampista Alberto Urban, oltre a padre Fedele Bisceglia, storico tifoso del Cosenza. ANSA/SGHERRI
Striscioni rossoblu, un grande numero 8 - il suo numero di maglia - e cori in suo favore. I tifosi del Cosenza hanno voluto manifestare così, davanti al Tribunale di Cosenza, la loro vicinanza alla famiglia di Donato Denis Bergamini, 1 ottobre 2024. All'udienza, tra il pubblico anche gli ex compagni di squadra di Bergamini Michele Padovano, l'ex portiere Luigi Simoni e il centrocampista Alberto Urban, oltre a padre Fedele Bisceglia, storico tifoso del Cosenza. ANSA/SGHERRI
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CASTROVILLARI, 13 FEB - La procura della Repubblica di Castrovillari ha presentato ricorso alla Corte di cassazione contro la sentenza con cui la Corte d'assise di Cosenza, il primo ottobre scorso, ha condannato a 16 anni di reclusione Isabella Internò per l'omicidio dell'ex fidanzato, Donato "Denis" Bergamini, originario di Argenta (Ferrara). Bergamini, calciatore del Cosenza, morì, quando aveva 27 anni, il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico, lungo la statale 106 ionica. Il decesso di Bergamini, il cui cadavere fu trovato sotto un camion, fu attribuito in un primo tempo a suicidio, anche sulla base della testimonianza di Isabella Internò, che fu testimone della morte del calciatore. Le indagini coordinate dalla Procura di Castrovillari, all'epoca diretta da Eugenio Facciolla, portarono invece alla scoperta che quella del suicidio sarebbe stata soltanto una messinscena e che in realtà Bergamini, qualche ora prima soffocato, sarebbe stato adagiato già cadavere sotto il camion. Nel ricorso alla Suprema corte, sottoscritto dal procuratore Alessandro D'Alessio e dal sostituto Luca Primicerio, si contesta, in particolare, la concessione ad Isabella Internò delle attenuanti generiche, dichiarate prevalenti sulle contestate aggravanti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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