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Benvenuti a Rio 2016, ma il villaggio olimpico è «inabitabile»

dopo quelli australiani, anche gli atleti svedesi hanno deciso di abbandonare gli appartamenti a loro destinati
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Si ingrossa il coro di voci critiche nei confronti degli organizzatori delle Olimpiadi di Rio de Janeiro, al via il 5 agosto, in particolare per i disagi registrati nel villaggio olimpico: dopo quelli australiani, anche gli atleti svedesi ieri sera hanno deciso di abbandonare gli appartamenti a loro destinati e di trascorrere la notte in albergo, in segno di protesta contro le cattive condizioni della struttura. 

«Non tutti i locali hanno l'acqua calda e gli scarichi non funzionano bene», ha detto il direttore esecutivo del Comitato olimpico svedese, Peter Reinebo. 

Stessi problemi segnalati in una nota anche dalla delegazione bielorussa, secondo cui all'area manca ancora molto per diventare «abitabile». 

Il comitato organizzatore ha intanto garantito che sono da considerarsi effettivamente pronti 12 edifici sui 31 totali.

«Il villaggio sarà impeccabile in settimana», fanno sapere da Rio 2016, rispondendo alla pioggia di critiche per disservizi e inefficienze lamentate dalle delegazioni di sportivi arrivati nella città brasiliana. «Abbiamo 630 uomini che lavorano 24 ore al giorno per risolvere i problemi nel Villaggio Olimpico» sottolinea il direttore della comunicazione del comitato, Mario Andrada.

Da parte sua, il Coni è addirittura stato costretto ad appaltare lavori in proprio affinché venga completata la palazzina 20, riservata agli azzurri. Lo stesso hanno poi fatto olandesi e americani: così operai, elettricisti, idraulici e muratori sono in azione h24, impegnati in una vera e propria corsa contro il tempo. Il capo missione italiano, Carlo Mornati, parla di «pesanti situazioni di emergenza». 

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è però più rassicurante: «Ovviamente i ritardi ci sono, non voglio essere falso: sapete benissimo che questo compete al comitato organizzatore. Mi sembra che le prime 15 palazzine siano praticamente completate, noi siamo alla numero 20. È un problema però penso risolvibile: se non è questione di ore, al massimo di giorni».

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