Italia e Estero

Bambino morto a Città della Pieve, donna fermata per omicidio

La donna, senza fissa dimora, è apparsa in stato confuisionale. IL personale del 118 ha cercato di invano di rianimare il piccolo
Carabinieri all'esterno del casolare abbandonato dove sarebbe stato accoltellato il bambino - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Carabinieri all'esterno del casolare abbandonato dove sarebbe stato accoltellato il bambino - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Una donna è entrata in un supermercato a Pò Bandino, una frazione di Città della Pieve, con un bambino di due anni in braccio e poi dichiarato morto dopo una ventina di minuti, lo ha adagiato sul nastro trasportatore, fermo, di una delle casse ed ha cominciato a chiedere aiuto. I momenti drammatici di quello che per gli inquirenti umbri è un omicidio (questo il reato ipotizzato nel fascicolo e per cui è stata fermata la donna) sono ora in fase di ricostruzione da parte dei carabinieri per chiarire cosa sia realmente successo nel pomeriggio di venerdì nella tranquilla cittadina nel cuore dell'Italia.

In serata la donna è stata comunque portata in caserma per essere interrogata dal sostituto procuratore di turno Manuela Comodi. Accertamenti in corso anche su un coltello recuperato in un casolare abbandonato e disabitato non lontano dal negozio. Il bimbo aveva numerose ferite da arma da taglio, al petto. La donna, una 44enne di nazionalità ungherese, senza fissa dimora, sia al personale del supermercato, sia agli investigatori dell'Arma è apparsa in stato confusionale e avrebbe poi fornito diverse versioni ritenute contrastanti su quanto era successo. È scattato subito l'allarme e il personale del 118 ha cercato di invano di rianimare il piccolo. Sono poi arrivati i carabinieri e quindi il medico legale per gli accertamenti proseguiti fino a tarda serata a Città della Pieve (divenuta negli ultimi tempi ancora più conosciuta perché qui si trova la casa del presidente del Consiglio Mario Draghi che vi trascorre lunghi periodi con la famiglia).

Dopo avere lasciato il bambino, la donna non si è comunque allontanata, ma è rimasta sul posto venendo quindi bloccata dai carabinieri. Il personale dell'Arma ha immediatamente avviato i rilievi e transennato l'area attorno al supermercato. E proprio all'esterno è stato trovato un passeggino con alcune tracce di sangue, un altro degli elementi al vaglio degli investigatori, coordinati dalla Procura di Perugia, che stanno ancora cercando di ricostruire quello che è successo, individuare i luoghi dove madre e figlio si sono recati e - come hanno reso noto gli investigatori in serata - «l'eventuale coinvolgimento di terzi».

Transennato anche un casolare dismesso e abbandonato a poche centinaia di metri dal supermercato dove è stato trovato il coltello. Ancora da stabilire se questo abbia qualche legame con la morte del bambino. Non è ancora chiaro se il piccolo fosse già deceduto quando la donna lo ha portato nel supermercato. Per stabilire come, quando e dove sia morto gli inquirenti sono in attesa dei risultati dei rilievi del medico legale. Uno dei punti principali da chiarire è dove e come siano state provocate le ferite.

La donna e il bambino non vivevano a Città della Pieve ma erano stati in passato in una casa famiglia fuori regione o poi ospiti di alcuni amici. All'estero si troverebbe invece il padre. L'indagine dovrà ora accertare come e perché il bambino e quella che sembra essere la madre si trovassero a Città della Pieve dove non è escluso siano arrivati a piedi. «Quello che è certo - ha detto il sindaco del centro umbro Fausto Risini - è che si tratta di una grande tragedia accaduta in un centro piccolo e tranquillo, ora sconvolto. Siamo vicini alla famiglia e a chi sta provando tanto dolore in questo momento».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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