Baffi (Iv) a capo della commissione d'inchiesta sul Covid-19
Con i soli voti della maggioranza, Patrizia Baffi, consigliere regionale di Italia Viva, è stata eletta alla presidenza della commissione d'inchiesta incaricata di valutare la gestione dell'emergenza sanitaria covid in Regione Lombardia.
Originaria di Codogno e renziana, Baffi è stata eletta oggi pomeriggio a Palazzo Pirelli con 46 voti, mentre a Jacopo Scandella, candidato sostenuto congiuntamente da Pd e Movimento Cinque Stelle, ne ha ottenuti 28. Tre voti sono andati a Michele Usuelli di +Europa, mentre due al consigliere M5s Gregorio Mammì. Due le schede nulle.
Della commissione d'inchiesta, che avrà 12 mesi di tempo per lavorare, fanno parte Roberto Anelli, Marco Mariani e Alessandra Cappellari (Lega), Gianluca Comazzi, Mauro Piazza e Ruggero Invernizzi (Forza Italia), Marco Fumagalli, Monica Forte e Gregorio Mammì (M5Stelle), Gianantonio Girelli, Carmela Rozza e Jacopo Scandella (PD), Franco Lucente (FdI), Luca del Gobbo (NcI), Manfredi Palmeri (Energie per la Lombardia), Giacomo Cosentino Basaglia (Lombardia Ideale), Viviana Beccalossi (Gruppo Misto), Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), Patrizia Baffi (Italia Viva) e Michele Usuelli (+Europa - Radicali).
Dopo l'elezione della Baffi, i consiglieri del M5s hanno lasciato l'aula in segno di protesta. A parlare di «colpo di mano da parte della maggioranza, per impedire che i lombardi conoscano la verità» è il consigliere regionale pentastellato Massimo De Rosa che dichiara: «Sono settimane che le opposizioni lavorano per un nome condiviso al quale affidare la presidenza della commissione d'inchiesta Covid e settimane in cui la maggioranza ha fatto ostruzionismo, impedendo di fatto alla commissione di cominciare a lavorare». «La maggioranza in totale autonomia e senza consultare le opposizioni, ha nominato presidente la consigliera di Italia Viva Baffi: la stessa che era uscita all'aula al momento di votare la sfiducia all'assessore Gallera», dice De Rosa.
Pietro Bussolati, consigliere regionale del Pd, parla di «commissione addomesticata», condizionata da un accordo tra Matteo Salvini e Matteo Renzi a livello nazionale: «Ieri Salvini partecipa ad una riunione della Lega al Pirellone. Italia Viva non partecipa al voto sul processo a Salvini. La maggioranza vota Patrizia Baffi di Italia Viva presidente della commissione d'inchiesta sui fatti relativi al Covid». «Oggi si è finalmente consumato l'accordo tra Salvini e Renzi: tu salvi il posto a me e io do una poltrona a te», aggiunge Marco Carra, membro della segreteria nazionale Pd. Il consigliere dem Gian Antonio Girelli subito dopo il voto ha chiesto a Baffi «di prendere atto che è eletta con i soli voti della maggioranza» di centrodestra. «Per quanto ci riguarda la commissione finisce qui», ha attaccato il capogruppo del Pd in Regione Fabio Pizzul.
Sul tema è intervenuto anche il vice presidente della Camera e coordinatore di Iv, Ettore Rosato. «Patrizia Baffi sarebbe un'ottima Presidente della Commissione d'Inchiesta sulla sanità lombarda, per competenza e per storia personale - ha scritto in un tweet -. Vergognosa strumentalizzazione da parte del Pd che impone scelte nette. Invitiamo Patrizia a dimettersi. A noi le poltrone non servono, lasciamole al Pd».
Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto in consiglio regionale, respinge ogni accusa. «Ai lombardi non interessano le ingerenze dei palazzi romani o i giochetti tra segreterie di partito, ma il lavoro di una commissione che nella massima trasparenza ricostruisca la vicenda Covid. A Patrizia Baffi, donna capace che ha vissuto in prima linea il dramma di Codogno, un augurio di buon lavoro».
«Stupisce poi - commenta Beccalossi - che a delegittimare la commissione appena insediata accusando la sua presidente di non dare garanzia di imparzialità, siano Pd e 5Stelle, che da settimane emettono sentenze sommarie sulle responsabilità della Regione, per poi annunciare di boicottare i lavori dell'organismo voluto anche dalla maggioranza per fare piena luce su quanto accaduto».
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