Italia e Estero

Azzolini, "ci eravamo arresi, Cagol gridava 'non sparate'"

Davide Steccanella avvocato Azzolini durante il nuovo processo alle Brigate Rosse, udienza del Gip di Torino che dovrà decidere sul rinvio a giudizio di Renato Curcio, Mauro Moretti, Lauro Azzolini e Pierluigi Zuffada sul sequestro Gancia dopo 49 anni. Torino 26 settembre 2024 ANSA/TINO ROMANO
Davide Steccanella avvocato Azzolini durante il nuovo processo alle Brigate Rosse, udienza del Gip di Torino che dovrà decidere sul rinvio a giudizio di Renato Curcio, Mauro Moretti, Lauro Azzolini e Pierluigi Zuffada sul sequestro Gancia dopo 49 anni. Torino 26 settembre 2024 ANSA/TINO ROMANO
AA

ALESSANDRIA, 11 MAR - "L'ultima immagine che ho di Mara Cagol, e che non dimenticherò mai, è di lei ancora viva che si era arresa con entrambe le braccia alzate, disarmata, e urlava di non sparare". E' quanto si legge nel documento che l'ex brigatista rosso Lauro Azzolini, difeso dall'avvocato Davide Steccanella, ha consegnato alla Procura di Torino in occasione del processo ad Alessandria dove e imputato per i fatti della Cascina Spiotta. Mara Cagol, moglie di Renato Curcio, fondatore della Brigate Rosse, è la militante che nello scontro a fuoco con i carabinieri perse la vita. Azzolini ha scritto che lui e la donna tentarono la fuga sulle rispettive auto, ma inutilmente: "Da qui la nostra resa".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti