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Attesa per la super perizia sul corpo di Liliana Resinovich

Un cadavere è stato trovato in un'area boschiva del parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni di Trieste, 05 gennaio 2022. A quanto si apprende si tratterebbe del corpo di una donna ed è stato trovato in due sacchi neri. Il parco si trova nello stesso rione in cui abita Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre. Non è stata ancora confermata l'identità della vittima. ANSA / Alice Fumis
Un cadavere è stato trovato in un'area boschiva del parco dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni di Trieste, 05 gennaio 2022. A quanto si apprende si tratterebbe del corpo di una donna ed è stato trovato in due sacchi neri. Il parco si trova nello stesso rione in cui abita Liliana Resinovich, la donna scomparsa il 14 dicembre. Non è stata ancora confermata l'identità della vittima. ANSA / Alice Fumis
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TRIESTE, 28 FEB - E' atteso entro oggi il deposito della super perizia medico legale sulle spoglie di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni scomparsa da casa il 14 dicembre 2021 e il cui corpo fu ritrovato il 5 gennaio successivo nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste. L'incarico era stato affidato dalla Procura all'antropologa forense Cristina Cattaneo a fine luglio 2023. Qualche mese più tardi, a febbraio 2024, era stato riesumato il cadavere per procedere con nuove ispezioni, poi effettuate all'Istituto di medicina legale di Milano. Dopo diversi rinvii, una nuova scadenza per la consegna della perizia era stata fissata per il 28 febbraio. Titolare del fascicolo era la pm Maddalena Chergia, di recente, però assegnata ad altro servizio. Dunque, dopo il deposito della perizia, occorrerà individuare il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta. Oltre a Cattaneo, alla perizia partecipano i medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone e l'entomologo Stefano Vanin. Obiettivo ultimo è far luce sulle cause della morte della donna, trovata con la testa avvolta in due sacchetti di plastica, legati con un cordino, e il corpo chiuso in due sacchi neri infilati uno dall'alto e l'altro basso. Due anni fa, al termine delle indagini, la Procura di Trieste aveva richiesto l'archiviazione ipotizzando che la morte fosse avvenuta per suicidio. Il Gip aveva però predisposto un completo approfondimento delle indagini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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