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Attentato Cc, 30enne resta in cella ma salta accusa terrorismo

Il portone della caserma della compagnia dei carabinieri di Borgo San Lorenzo (Firenze), competente sul Mugello, danneggiato da un attentato incendiario, 13 gennaio 2025. Ci sono stati danni materiali, non alle persone. Indagini in corso per trovare gli autori. Secondo ricostruzioni è stato lanciato un solo ordigno idoneo, però, a sviluppare la fiamma necessaria per bruciare il portone che ha avuto ingenti danni. L'allarme è scattato subito, sul posto sono accorsi i pompieri. La caserma è in pieno abitato. Al vaglio le immagini delle telecamere disponibili sui probabili tragitti di arrivo e di fuga di chi ha attuato l'attentato. ANSA NPK
Il portone della caserma della compagnia dei carabinieri di Borgo San Lorenzo (Firenze), competente sul Mugello, danneggiato da un attentato incendiario, 13 gennaio 2025. Ci sono stati danni materiali, non alle persone. Indagini in corso per trovare gli autori. Secondo ricostruzioni è stato lanciato un solo ordigno idoneo, però, a sviluppare la fiamma necessaria per bruciare il portone che ha avuto ingenti danni. L'allarme è scattato subito, sul posto sono accorsi i pompieri. La caserma è in pieno abitato. Al vaglio le immagini delle telecamere disponibili sui probabili tragitti di arrivo e di fuga di chi ha attuato l'attentato. ANSA NPK
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FIRENZE, 18 GEN - L'anarchico Antonio Recati, 30enne di Prato, resta in carcere per l'attentato incendiario alla caserma dei carabinieri di Borgo San Lorenzo (Firenze) la notte del 13 gennaio "per il pericolo di reiterazione di reati". Lo ha deciso la gip Angela Fantechi decidendo sul fermo e escludendo l'aggravante del terrorismo. L'attentato ha avuto finalità politica, dice la giudice, ma non risulta accertata in modo convincente la finalità terroristica e pertanto non ha convalidato il fermo. Chiesto al carcere l'osservazione psichiatrica e l'alta sorveglianza. Su sollecitazione dei difensori Recati sarà sottoposto a controlli medici. Recati è accusato di tentato incendio. Il 30enne era ai domiciliari col braccialetto elettronico ma per fare l'attentato, spiega la giudice, era evaso dopo aver manomesso lo strumento in modo da impedirne il corretto funzionamento.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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