Attentati: le voci dei bresciani a Parigi
Nelle ore successive agli attentati di Parigi si registrano le voci dei bresciani che si trovavano nella capitale francese.
«Quando in strada degli agenti mi hanno intimato di rientrare a casa, ho capito che la situazione era grave», racconta Nicola.
«Certo, oltre alle scene di orrore che continuamente ci vengono proposte c’è un aspetto politico - sottolinea Sophie -: è difficile accettare che il proprio Paese sia per giorni in stato di emergenza, che si viva uno stato di guerra».
Mirko, infine, a Parigi ha un’enoteca. L’ha chiamata CiaoGnari. «Il locale resta aperto - afferma -. La vita non deve fermarsi, per non cedere al ricatto al quale vogliono farci sottostare».
I dettagli nel Giornale di Brescia in edicola oggi, lunedì 16 novembre. Qui si può scaricare la versione digitale.
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