Italia e Estero

«AstraZeneca, nessuna evidenza di nessi tra vaccino e trombosi»

A dirlo è Giorgio Palù, presidente dell'Aifa. L'esperto: «Ci sono più effetti indesiderati sui bugiardini di molti medicinali comuni»
Preparazione di una dose di vaccino AstraZeneca anti-Covid - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Preparazione di una dose di vaccino AstraZeneca anti-Covid - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
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«L'evidenza scientifica di un nesso causa-effetto al momento non c'è. Un caso analogo di trombosi venosa profonda si era verificato anche in Olanda. Questi eventi si aggiungono a quelli riportati precedentemente in Danimarca e Austria. Da qui, Olanda, Francia, Germania, Spagna e poi anche Italia hanno deciso "a cascata" di sospendere in via cautelativa e temporanea il preparato anti Covid fino a che non si esprima l'Ema».

Lo dice Giorgio Palù, presidente dell'Aifa (Agenzia italiana del farmaco), sul Corriere della Sera dove spiega anche che la decisione di sospendere il vaccino AstraZeneca «ha origine dall'iniziativa del Paul Ehrlich Institute, l'ente regolatorio e di ricerca tedesco. L'istituto ha suggerito al ministro della Salute Jens Spahn di sospendere temporaneamente e in forma cautelativa il preparato di AstraZeneca in seguito al verificarsi di 6 casi di tromboembolia».

«Nei 12 milioni di vaccinati del Regno Unito e nei 5 milioni dell'Unione Europea, i casi registrati di questi eventi gravi erano finora prevalenti in persone anziane, età media 70 anni - rileva - l'incidenza è dunque nettamente inferiore a quella di un caso su mille circa, tipico di queste manifestazioni. Bisognerà vedere se le donne morte in Germania avevano condizioni predisponenti la trombosi come l'assunzione di pillola anticoncezionale oppure altre alterazioni di base della coagulazione».

«È improbabile un nesso causale diretto tra vaccinazione e decessi - continua Palù - al massimo potrebbe esserci una concausa nel senso che i problemi potrebbero riguardare solo persone predisposte a sviluppare queste patologie. L'autorizzazione ad AstraZeneca da parte di Ema è stata data condizionatamente a una costante valutazione rischi-benefici. L'agenzia e le autorità sanitarie nazionali svolgono un'azione di stretta sorveglianza proprio per intervenire rapidamente».

I vaccini finiscono sotto i riflettori «perché vanno a persone solitamente in piena salute, a scopo preventivo. Si hanno meno timori a ingurgitare una pillola. Nei bugiardini dei medicinali più banali comunemente usati sono elencati una sfilza di effetti indesiderati molto superiori a quelli dei vaccini».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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