Arriva l'assegno unico per i figli: fino a 180 euro dal 2022
Il provvedimento è atteso da tempo per dare il là ad una misura rivoluzionaria per le politiche familiari italiane, che verrà finalmente introdotta - dopo un lungo lavoro parlamentare - nella legge di bilancio del 2021: l'assegno unico universale arriverà a partire da marzo. Da gennaio potranno cominciare ad essere inviate le domande e due mesi dopo comincerà ad essere distribuito il beneficio a tutte le famiglie italiane con uno o più figli a carico.
L'importo varierà in base al reddito: da un minimo di 50 euro al mese per chi ha un Isee più alto ad un massimo di 180 per chi ha un indice più basso, ovvero - in base ai dati dell'Istat - circa la metà delle famiglie italiane che hanno un Isee sotto i 15mila euro. Il contributo sarà maggiorato a partire dal terzo figlio, con la possibilità di arrivare fino a 250-260 euro, e un incremento sarà previsto anche nel caso di nuclei in cui entrambi i genitori lavorino, favorendo la natalità da una parte e il lavoro femminile dall'altra.
Tutti i dettagli su tempi e modalità di erogazione dell'assegno saranno contenuti nel decreto attuativo che il Governo dovrebbe esaminare in Consiglio dei Ministri la prossima settimana. Nella sua impostazione originaria, sarebbe dovuta a partire a luglio di quest'anno ma i tempi sono slittati e quest'estate è entrato in vigore in via temporanea l'assegno ponte per i disoccupati e gli autonomi che prevede un tetto massimo di Isee di 50mila euro.L'assegno universale sarà invece destinato veramente a tutti, autonomi e dipendenti e, in questo caso, sostituirà le detrazioni fiscali per i figli a carico, i vecchi assegni familiari e ogni altra forma di sostegno per i nuovi nati. Varrà fino ai 21 anni di età di ogni ragazzo, 3 in più dunque dell'attuale assegno temporaneo valido solo per i minorenni, e, secondo le indiscrezioni al momento in circolazione, potrà essere percepito - nel suo importo minimo di 50 euro al mese per figlio - anche da chi l'Isee non lo presenterà affatto.
L'ok finale probabilmente arriverà alla metà di dicembre, ma non si tratterebbe di un vero e proprio slittamento, come spiegano fonti ministeriali, ma di una scelta voluta, legata all'esigenza di permettere alle famiglie di avere tutto il tempo per presentare l'Isee dell'anno precedente, su cui il beneficio verrà misurato. Per evitare però che i primi due mesi del 2022 rimangano scoperti, l'assegno ponte così come gli altri assegni familiari saranno prorogati sia a gennaio che a febbraio. Poi partirà il nuovo sistema e anche a regime, l'assegno verrà sempre erogato da marzo a marzo di ciascun anno.
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