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Argentina:al via processo contro Sandoval, torturatore dittatura

Ex poliziotto accusato rapimento e tortura studente nel 1976
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BUENOS AIRES, 14 SET - E' iniziato oggi in Argentina il processo contro l'ex funzionario di polizia Mario Sandoval, considerato uno dei più noti torturatori durante la dittatura, con l'accusa di privazione della libertà e torture contro lo studente di architettura Hernán Abriata, rapito 46 anni fa e da allora 'desaparecido'. L'agenzia di stampa statale Telam riferisce che il processo si svolge in presenza in un tribunale federale nella capitale Buenos Aires.

Soprannominato 'Churrasco' (bistecca), Sandoval, 69 anni, si trova in detenzione preventiva in Argentina dal 2019. Ex funzionario di polizia di Buenos Aires, è sospettato di aver partecipato a molteplici rapimenti, torture e sparizioni forzate. E' stato riconosciuto dai sopravvissuti della "Esma", la Scuola di meccanica della Marina argentina divenuta centro di detenzione e tortura durante la dittatura, dalla quale sono passati circa 5.000 'desaparecidos'.

Con il ritorno della democrazia in Argentina, l'ex poliziotto è fuggito in Francia nel 1985, dove ha ottenuto la cittadinanza.

Ma i parenti di Abriata hanno sporto denuncia contro Sandoval, e nel 2012 il giudice federale argentino Sergio Torres ha intentato una causa in Francia per estradare l'ex poliziotto.

Dopo una battaglia legale durata quasi otto anni, nel dicembre 2019 è stata finalmente concessa l'estradizione in Argentina, e da allora Sandoval è in detenzione preventiva nel Paese sudamericano. Ora dovrà affrontare il processo per la sua presunta partecipazione all'operazione che portò al rapimento di Abriata all'alba del 30 ottobre 1976, quando il 25enne studente di architettura e militante della Gioventù Peronista si trovava nella sua abitazione a Buenos Aires.

Nell'ambito delle indagini sul caso di Hernan Abriata, nel 2017 una squadra investigativa ha trovato nella proprietà dove sorgeva l'ESMA una scritta sul muro che sarebbe appartenuta allo studente: un messaggio d'amore per la sua compagna. "H.A.

Monica, ti amo", si leggeva, nel piccolo spazio in cui lo studente era sequestrato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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