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Appalti truccati nel Milanese, coinvolto un architetto bresciano

In seguito all'inchiesta che ha portato all'arresto del sindaco di Opera, misura interdittiva anche per il progettista consulente del Comune
Il professionista bresciano era consulente del Comune di Opera
Il professionista bresciano era consulente del Comune di Opera
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C’è anche un architetto bresciano tra i coinvolti nell’indagine Feudum della Procura di Milano, che ha portato all'arresto da parte dei carabinieri fra gli altri di Antonino Nucera, sindaco del Comune di Opera. Al centro dell'indagine, partita a febbraio del 2020, c'è quella che secondo gli inquirenti è una «stabile relazione corruttiva» fra Nucera, la dirigente dell'ufficio tecnico comunale ed alcuni imprenditori che ha riguardato lavori in strade, scuole e non solo (5 in tutto gli arresti).

Oltre al sequestro preventivo al sindaco e alla dirigente di 40 mila euro, e di due autocarri che sarebbero stati utilizzati per un traffico di rifiuti, fra le misure cautelari figura anche una misura interdittiva (ovvero divieto di esercitare attività professionali e imprenditoriali) nei confronti dell’architetto bresciano, che era consulente del Comune e progettista di fiducia della Locate District (società proprietaria dell'outlet «Scalo Milano» di Locate di Triulzi nel Milanese). «Valorizzando il fatto che allo stato gli viene contestata un'unica ipotesi di reato, commessa in qualità di professionista privato assegnatario di un incarico di consulenza e progettazione da parte dell'amministrazione comunale, e quindi facendo massima applicazione del principio di proporzionalità cautelare, per il quale la custodia cautelare deve rappresentare sempre l'extrema ratio non altrimenti sostituibile, si ritiene che ossa essere idonea la meno grave misura interdittiva del divieto tem oraneo di esercitare attività professionali» scrive il Gip in merito alla posizione del bresciano. 

Il lavoro investigativo ha permesso di ricostruire un «illecito condizionamento in alcune procedure ad evidenza pubblica bandite dal Comune», fra cui la manutenzione delle scuole e per la riqualificazione del centro sportivo comunale (un milione di euro), ma anche il contratto da 350 mila euro per la manutenzione delle strade comunali, la procedura negoziata per la manutenzione del centro civico (80 mila euro), i lavori di adeguamento delle scuole (60 mila) e persino la fornitura di 4 termoscanner per l'emergenza Covid installati all'ingresso del Municipio, del Comando di Polizia Locale, della Biblioteca e della farmacia comunali.

A questo si aggiunge anche il traffico illecito di rifiuti che sarebbe stato ideato dagli imprenditori indagati con «lo stoccaggio, il riutilizzo e l'interramento - in aree di cantiere nel Comune di Opera e in aree agricole all'interno del Paco Sud di Milano - di circa mille tonnellate di fresato d'asfalto ed altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza, attestando falsamente il regolare recupero dei predetti rifiuti speciali mediante formulari ideologicamente falsi ottenuti dai gestori di due centri di smaltimento, parimenti indagati». Le indagini hanno anche accertato «le utilità illecite percepite» dal sindaco e dall'architetto comunale come pagamento «per gli atti contrari ai doveri d'ufficio compiuti».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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