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Appalti Milano Cortina,ex dirigente ricorre contro perquisizioni

Giustizia: il tribunale di Milano. Immagine generica. Foto ANSA/Roberto Ritondale
Giustizia: il tribunale di Milano. Immagine generica. Foto ANSA/Roberto Ritondale
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MILANO, 11 GIU - L'ex dirigente della Fondazione Milano Cortina 2026 Massimiliano Zuco, indagato per ipotesi di corruzione e turbativa, assieme all'ex amministratore delegato Vincenzo Novari e all' imprenditore Luca Tomassini, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro i sequestri di atti e dispositivi nell'ambito delle perquisizioni della Gdf del 21 maggio scorso nell'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione dell'evento delle Olimpiadi e Paralimpiadi. Da quanto si è saputo, è l'unico ricorso al Riesame presentato, entro i termini previsti, dopo il blitz degli investigatori - coordinato dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - di una ventina di giorni fa. Intanto, gli inquirenti stanno valutando anche la nota di ieri del Consiglio dei ministri, che, in sostanza, ha ribadito, sulla base di un decreto legge approvato, che le attività svolte dalla Fondazione Milano Cortina non sono disciplinate da norme di diritto pubblico, che la Fondazione non è un organismo di diritto pubblico e opera sul mercato in condizioni di concorrenza e secondo criteri imprenditoriali. Le prime ricostruzioni investigative, aveva già spiegato il procuratore Marcello Viola, "inducono a ipotizzare" che l'ente "Comitato organizzatore dei giochi olimpici, sebbene si qualifichi, in forza di una norma di rango primario, come 'ente non avente scopo di lucro e operante in regime di diritto privato', in realtà abbia una natura sostanzialmente pubblicistica, perseguendo uno scopo di interesse generale, con membri, risorse e garanzie dello Stato e di enti locali". Tesi ribadita in queste ore dagli inquirenti e il primo vaglio, dunque, potrebbe spettare proprio ai giudici del Riesame. Intanto, la Procura è al lavoro sull'analisi degli atti acquisiti dalla Fondazione (parte offesa), dato che le indagini non riguardano soltanto l'appalto per i servizi digitali che venne affidato alle società di Tomassini, ma si concentrano anche su altri affidamenti e contratti, oltre che sul capitolo delle assunzioni di persone legate al mondo della politica.

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