Ankara, strage alla marcia pacifista
Turchia sotto shock: il più sanguinoso attacco terroristico della storia del Paese colpisce i partecipanti ad una marcia per la pace (contro il conflitto curdo) e provoca 122 morti e centinaia di feriti. Il presidente Erdogan parla di attentato contro l’unità del Paese e proclama tre giorni di lutto, mentre si assiste ad uno scambio di accuse tra Governo e Pkk.
Le indagini per il momento sono concentrate sulla pista dell’attentato suicida, rispetto alla quale però né gli inquirenti, né le istituzioni hanno fornito conferme e dettagli.
Secondo il quotidiano Hurriyet, il profilo di uno dei due attentatori si starebbe delineando: un uomo tra i 25 e 30 anni. Il premier Davutoglu ha indicato come principali indiziati dell’attentato quattro gruppi terroristici: Isis, Pkk e due gruppi di estrema sinistra: il Dhck-P e l’Mlkp. Rimane però viva anche l’ipotesi che dietro la doppia esplosione ci siano gruppi nazionalisti di estrema destra, anche perché gran parte delle vittime erano curdi o comunque simpatizzanti del partito filo curdo dell’Hdp.
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