Italia e Estero

Anche la volontaria bresciana tra i primi italiani usciti dalla Striscia di Gaza

Giuditta Brattini, 65enne, è una cooperante volontaria per la onlus Gazzella di Verona e tra i cittadini usciti dal valico di Rafah
IN SALVO LA COOPERANTE BRESCIANA
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C’è anche la bresciana Giuditta Brattini fra i quattro italiani, volontari di organizzazioni non governative internazionali, che oggi hanno lasciato la Striscia di Gaza dal varco di Rafah, al confine con l'Egitto. 

Brattini, 65 anni, è una volontaria della ong veronese Gazzella Onlus e lavora da anni nella Striscia, dove si occupa di riabilitazione di bambini e adulti. La cooperatrice è tornata in Palestina circa un mese fa ed era già nella Striscia quando c'è stato l'attacco di Hamas il 7 ottobre. Era una dei 14 italiani presenti nella Striscia, come aveva confermato nei giorni scorsi la Farnesina.

I quattro italiani usciti oggi dalla Striscia si trovavano nella base Unrwa a Rafah. Hanno attraversato il valico e si trovano ora in Egitto, assistiti da personale dell'Ambasciata d'Italia al Cairo. «Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia» ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Giuditta Brattini, bresciana, è tra gli italiani evacuati oggi dalla Striscia di Gaza, a Rafah - Foto Afp © www.giornaledibrescia.it
Giuditta Brattini, bresciana, è tra gli italiani evacuati oggi dalla Striscia di Gaza, a Rafah - Foto Afp © www.giornaledibrescia.it

«L'operazione, resa molto complessa dalla situazione sul terreno e dalla difficoltà nelle comunicazioni - sottolinea la Farnesina - è stata portata a termine grazie all'azione combinata dell'Ambasciata a Tel Aviv, del Consolato Generale a Gerusalemme e dell'Ambasciata al Cairo, col coordinamento dell'Unità di Crisi e l'apporto determinante della nostra intelligence. L'Ambasciata al Cairo, presente sul lato egiziano di Rafah, seguirà il successivo trasferimento dei 5» (uno degli italiani evacuati è insieme alla moglie palestinese, ndr). 

«Sono provato ma sto bene. Il nostro ruolo è di stare al fianco della popolazione ma le condizioni drammatiche sul campo non ci consentono di lavorare» ha detto Jacopo Intini, uno degli italiani appena usciti dalla Striscia di Gaza, a Sergio Cipolla, il presidente della Ong Ciss di Palermo. Con Intini ha lasciato Gaza anche la moglie, Amala Khayan, anche lei operatrice dell'organizzazione. «Ci ho parlato solo qualche istante perché la connessione non era buona - spiega Cipolla - Stanno bene, la loro uscita da Gaza è coincisa col bombardamento del campo di Jabalia che per noi è una importante sede di lavoro».

Oltre agli italiani, circa 450 persone hanno lasciato Gaza stamani raggiungendo l'Egitto attraverso il valico di Rafah, a seguito dell'accordo raggiunto tra autorità israeliane e egiziane. Il gruppo è formato in larga parte da cittadini internazionali, oltre che da persone con doppia cittadinanza e da palestinesi in gravi condizioni di salute, che saranno curati negli ospedali egiziani. 

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