Amici della Bici, in sella dal Brenta al Piave per dire «Mai più»
Dal ponte di Bassano del Grappa che segnò il confine dopo la disfatta di Caporetto all’ossario di Nervesa della Battaglia, il cui nome rimanda agli scontri terribili del Solstizio del 18, al vicino Montello che per mesi interminabili dominò il fronte, dalle acque del Brenta a quelle del Piave, sulle cui sponde sibilarono le ultime pallottole del Primo conflitto mondiale.
Dai luoghi simbolo della Grande guerra si leva ora un messaggio di pace. È quello che proprio nella ricorrenza del centenario della firma dell’armistizio che pose fine agli scontri del ‘15-18 sancendo la vittoria italiana, hanno voluto portare a modo loro gli Amici della Bici, partiti da Brescia per attraversare i luoghi teatro degli ultimi sforzi bellici del primo conflitto mondiale.
Se già nei mesi scorsi avevano affrontato sulle due ruote in più tappe gli itinerari che uniscono i luoghi della Grande Guerra, dalla Valcamonica alla Valle del Chiese, e quindi dal Trentino a Bassano del Grappa, proprio in queste ore hanno voluto portare a termine il loro viaggio, che è memoria, ma che è soprattutto la loro maniera per dire «Mai più».
Una cinquantina i ciclisti bresciani, di tutte le età e con bici di ogni genere, che partiti alla vigilia di questo 4 novembre non si sono lasciati scoraggiare neppure dal maltempo che ha sferzato il Veneto, anzi: non hanno mancato di unirsi ad altri gruppi dell’associazione nazionale impegnati nella pulizia delle ciclabili che loro stessi hanno percorso lungo gli argini del Piave.
Fino alle cui foci si sono spinti, là dove un secolo fa le sole biciclette a sfilare erano quelle dei Bersaglieri, staffette e assaltatori di un fronte sterminato, ora sono i colori della pace ritrovata a correre per rendere omaggio a chi sacrificò tutto per garantire un futuro di libertà alle generazioni future. Anche quella di pedalare nel segno della pace.
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