Italia e Estero

Alpini: i sei punti del manifesto contro le molestie sulle donne

L'Associazione Nazionale Alpini, dopo i fatti dello scorso anno nel capoluogo romagnolo, ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul tema
Paola Miglio, Lino Rizzi, vice presidente nazionale dell’Ana, Massimo Cortesi, direttore del mensile L’Alpino e il capogruppo degli alpini di Rimini, Paolo Piraccini - Foto tratta da ana.it
Paola Miglio, Lino Rizzi, vice presidente nazionale dell’Ana, Massimo Cortesi, direttore del mensile L’Alpino e il capogruppo degli alpini di Rimini, Paolo Piraccini - Foto tratta da ana.it
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L'Associazione Nazionale Alpini ha presentato un manifesto e un manuale contro le molestie sulle donne. Un'iniziativa che, insieme agli incontri di sensibilizzazione sul tema avviati nelle sezioni nazionali, arriva dopo le diverse segnalazioni sui social dell'adunata dell'anno scorso a Rimini. Proprio nel capoluogo romagnolo l'Associazione Nazionale Alpini ha presentato il suo progetto.

«La società non tollera più le battute e i gesti a sfondo sessuale», «giudicare chi subisce, girarsi dall'altra parte sono reazioni sbagliate». «L'uguaglianza piena tra uomo e donna è la vera base di una culturale del rispetto». Sono alcuni dei punti del manifesto dal titolo #controlemolestie. «È un'iniziativa che senz'altro dovevamo mettere in campo, soprattutto per quanto successo dopo l'adunata nazionale di Rimini dell'anno scorso», ha detto a margine della presentazione del progetto il vicepresidente dell'Ana Lino Rizzo. «Vogliamo andare alla prossima adunata di Udine a maggio con tutta la serenità che ci ha sempre contraddistinti. Consapevoli di quanto successo, perché non siamo stati insensibili».

L'associazione insiste però nel respingere il binomio alpino uguale molestatore. «Non c'è necessità di chiedere scusa» rispetto a quanto avvenuto un anno fa, «perché già il nostro presidente nazionale dopo l'Adunata si era scusato dicendo: se qualcuno dei nostri soci ha avuto un comportamento molesto, ci scusiamo», ha spiegato il direttore de L'Alpino Massimo Cortesi, che ha fatto il seguente paragone: «Sarebbe come se l'Arma dei carabinieri si scusasse perché un maresciallo ha ucciso l'amante di sua moglie».

L'iniziativa prevede incontri di sensibilizzazione nelle ottanta sezioni nazionali degli Alpini. «Insieme a loro e lavorando con alcune femministe e attiviste abbiamo redatto due documenti», ha spiegato la curatrice del progetto Paola Miglio che si definisce «femminista». Il manifesto «prende posizione forte contro le molestie», che «dovrebbe essere una posizione che prendono tutti gli uomini», ha aggiunto.

I sei punti del manifesto

Il Manifesto contro le molestie esprime con fermezza la posizione di Associazione Nazionale Alpini, che invita tutti alla consapevolezza e all’azione per un reale e concreto cambiamento culturale:

1- L’uguaglianza piena tra uomo e donna è la vera base di una cultura del rispetto.
2- Le molestie verbali sono apprezzamenti di natura sessuale rivolti in modo esplicito, volgare e talvolta minaccioso a una persona incontrata per strada o in un luogo pubblico.
3- Le molestie verbali sono intollerabili in qualsiasi contesto e situazione.
4- La società non tollera più le battute e i gesti a sfondo sessuale. Vogliamo insieme impegnarci a superare questi comportamenti inopportuni.
5- Essere contro le molestie significa non restare indifferenti. Fai qualcosa.
6- Minimizzare, giudicare chi subisce, girarsi dall’altra parte sono reazioni sbagliate e non giustificabili.

 

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