Alpini bresciani, settimila volte «ricostruire L'Aquila»
Aquila, Aquila. È il grido delle oltre 7mila penne nere bresciane salito forte durante la sfilata dell’88esima adunata nazionale alpina. Forte come lo striscione con il quale i bresciani hanno invocato la ricostruzione di una città che dopo sei anni è ancora «chiusa» per terremoto. Forte come l’applauso che gli aquilani hanno loro riservato lungo tutto il corteo.
Nel 2009 il dovere di venire a dare una mano, nel 2015 il ricordo indelebile nel cuore degli alpini che hanno girato per la città ripensando quando vennero nelle vesti di soccorritori o chi per la prima volta ha visto come l’Aquila sia ancora ferita dal sisma
Poi c’è stato anche lo spazio per l’allegria, la voglia di stare insieme, dei canti e del contagioso spirito alpino, un tocca sana per l’animo umano in attesa del prossimo appuntamento in Adamello il 24 luglio.
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