Italia e Estero

Allarme siccità, in Lombardia risorse idriche a -55% e non sono in arrivo piogge

Per il prossimo 2 marzo è convocato il tavolo regionale: anche il bacino idrografico afferente al lago di Garda è ai minimi storici
L'isola dei Conigli raggiungibile a piedi a causa del basso livello del lago di Garda - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'isola dei Conigli raggiungibile a piedi a causa del basso livello del lago di Garda - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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È convocato per il prossimo 2 marzo il tavolo regionale per l'utilizzo della risorsa idrica in Lombardia, dove le riserve hanno un deficit del 55% (simile al 52% dello scorso anno), «per valutare le misure più opportune per fronteggiare la crisi idrica che vediamo nuovamente davanti a noi» come ha spiegato l'assessore regionale Massimo Sertori che coordina il tavolo.

A che punto siamo

«La situazione di scarsità idrica ad oggi, purtroppo, è del tutto in linea a quella dello scorso anno. In più - ha osservato - c'è la differenza che anche il bacino idrografico afferente al lago di Garda è ai minimi storici, mentre nella scorsa primavera era l'unico con una disponibilità prossima alla norma». I laghi lombardi regolati sono più vuoti (-30%), a fronte di un quantitativo di neve leggermente superiore (+31%).

Il tavolo si era già riunito il 14 dicembre (quando era stato fatto l'invito ai «gestori idroelettrici e gli enti regolatori dei grandi laghi, Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda, a trattenere acqua il più possibile») e il 26 gennaio. «Il 3 febbraio - ha aggiunto Sertori - ho inviato formalmente una specifica richiesta ai gestori degli invasi idroelettrici operanti in Lombardia (A2A, Enel, Edison) e agli Enti Regolatori dei laghi di adottare da subito ogni misura finalizzata alla massima riduzione delle erogazioni negli emissari fatte salve le necessità ambientali e di funzionamento delle centrali termoelettriche».

E anche Aipol che per conto della Lombardia gestisce la regolazione del lago di Garda dalla diga sul Mincio, il 14 febbraio ha ridotto l'erogazione ai minimi termini. E come conseguenza è stata temporaneamente messa fuori esercizio la centrale termoelettrica di Ponti sul Mincio.

«Confido sul senso di responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati. Abbiamo convocato per il prossimo 2 marzo un nuovo tavolo regionale per un aggiornamento sulla situazione delle riserve idriche in vista della prossima stagione irrigua estiva 2023 - ha concluso - e per valutare le misure più opportune per fronteggiare la crisi idrica che vediamo nuovamente davanti a noi, salvo precipitazioni importanti che ad oggi non siamo in grado di prevedere».

Da domenica torna l’inverno, ma non al Nord

Intanto è previsto per i prossimi giorni un cambio delle condizioni meteo: a causa dell'irruzione di aria fredda proveniente dalla Russia è infatti prevista neve sul versante orientale dell’Italia, probabilmente fin sulle coste adriatiche. Una buona notizia per gli agricoltori, da settimane alle prese con la siccità, che potranno tirare un «sospiro di sollievo». 

A sottolineare che la siccità rischia di «essere preoccupante» è il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Sono due mesi - spiega - che stiamo cercando di intervenire. Abbiamo chiesto che i gestori dei bacini cerchino di mantenere la maggior quantità di acqua all'interno degli invasi e che quindi il deflusso minimo vitale sia ridotto il più possibile - ha continuato -, perché altrimenti la situazione rischia di essere molto preoccupante».

Secondo il meteorologo di 3bmeteo.com, Edoardo Ferrara, le piogge previste la prossima settimana dovrebbero però coinvolgere soprattutto le regioni centro-meridionali: «non è una bella notizia per le assetate terre del Nord - rileva - che ancora una volta potrebbe trovarsi ai margini dell'azione ciclonica con precipitazioni contenute e non equamente distribuite, almeno in questa prima fase».

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