Italia e Estero

Al paese di Don Camillo e Peppone «scrutatrice vicina al boss»

A Brescello, primo comune sciolto per mafia in Emilia, la denuncia di una ex consiliera: «La scrutatrice è vicina ad un boss di 'ndrangheta»
La statua di Don Camillo-Fernandel davanti alla chiesa di Brescello - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
La statua di Don Camillo-Fernandel davanti alla chiesa di Brescello - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Nell'immaginario collettivo, nella piazza di Brescello le contese elettorali restano mero appannaggio delle bordate nate dalla fantasia di Guareschi che avevano per indiscussi professionisti Don Camillo da un lato e il sindaco Peppone Bottazzi dall'altra. 

A Brescello però a generare tensione oggi, nella domenica delle Politiche, è ben altro: la denuncia ai carabinieri presentata ieri contro l'assegnazione del ruolo di scrutatrice alle elezioni a Maria Iaquinta, madre del convivente della figlia del boss della 'ndrangheta Nicolino Grande Aracri e sorella di Giuseppe Iaquinta, imputato nel processo "Aemilia" in corso a Reggio Emilia. L'ha presentata ieri Catia Silva, ex consigliere comunale della Lega Nord a Brescello, nel Reggiano, comune commissariato per infiltrazioni mafiose e in una frazione del quale, Sorbolo a Levante, la Iaquinta sta operando da scrutatrice.

La Silva esprime nella denuncia «stupore negativo relativo solo alla predetta parentela e al fatto che nel primo comune emiliano sciolto per 'ndrangheta una scrutatrice possa essere riconducibile a soggetti di parentela con gravi condanne. Chiediamo in che modo possano essere stati effettuati tali sorteggi e dato che sono stati effettuati in Comune, se ci fosse la possibilità di non inserirla per non alterare gli animi dei cittadini di Brescello».

«Trovo solo io inopportuno - commenta su Facebook la deputata reggiana del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni - che chi in un qualche modo ha contatti o parentele con persone implicate nel processo Aemilia faccia parte di un seggio elettorale? Se  sarò eletta, e se ci saranno gli estremi per poter far chiarezza sull'episodio, presenterò  un'interrogazione parlamentare per capire se, in questi casi, è conforme a legge fare controlli pre-post dei componenti del seggio».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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