Aifa: «Vaccino, molto preoccupante il ritardo di Pfizer»
Continua a suscitare preoccupazione lo slittamento delle consegne del vaccino anti-Covid di Pfizer. Non più tardi di ieri sera la azienda ha comunicazione alla struttura del Commissario Arcuri un nuovo cambio di programma deciso unilateralmente dall'azienda per quanto concerne le dosi destinate all'Italia: la casa farmaceutica statunitense ha consegnato ieri nel nostro Paese circa 103mila dosi delle 397mila previste per questa settimana, dopo il taglio di 165mila deciso venerdì.
Un nuovo vertice tra lo stesso Arcuri, il ministro Speranza e le Regioni sarebbe fissato per le 20 di questa sera, proprio per fare il punto su questa situazione. E tra le ipotesi sul tavolo vi sarebbe anche quella di una possibile condivisione interna fra le regioni delle riserve: è infatti fondamentale che la fase di richiamo venga effettuata nei tempi previsti, pena l'annullamento dell'efficacia delle prime inoculazioni con conseguente perdita ulteriore di dosi e tempo.
Oggi complessivamente erano attese altre 53.820, ma già il Lazio ha lanciato l'allarme: «Abbiamo avuto comunicazione che le consegne previste per oggi del vaccino Pfizer pari a 32.760 dosi sono slittate alla giornata di domani. Verificheremo attentamente se verranno consegnate, ma questa modalità a singhiozzo crea numerosi problemi organizzativi a tutto il sistema» è quanto reso noto dall'Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio. Domani nelle previsioni dovrebbero giungere le restanti 241mila, non si sa se destinate a lievitare nel numero per la riduzione odierna.
La comunicazione è stata data dalla Pfizer alle 17 di ieri agli uffici del Commissario spiegando che il ritardo è dovuto al nuovo piano di distribuzione per le prossime settimane.
«Il ritardo di Pfizer è molto preoccupante» ha commentato il direttore generale dell'Aifa, l'Agenzia italiana per il farmaco, Nicola Magrini. «È stato comunicato tutto all'ultimo minuto, se si tratta di un ritardo di una sola settimana le conseguenze potrebbero non essere così gravi. Lo possiamo definire un piccolo rallentamento. L'obiettivo è riuscire a marzo a vaccinare tutti gli ultra-ottantenni e i sanitari. Sono sicuro che ci riusciremo».
«A fine gennaio l'approvazione di AstraZeneca? Se le verifiche di sicurezza confermeranno i dati diffusi si valuterà se sovrapporlo ai vaccini già confermati e a quale fasce d'età somministrarlo. Sono prudente, non mi baso solo su promesse».
«Astrazeneca - ha aggiunto Magrini - aveva promesso di arrivare primo nella corsa al vaccino, invece sarà probabilmente il terzo. I dati andranno confrontati, anche se indirettamente, con gli altri due vaccini che si sono dimostrati molto efficaci». Sul vaccino cinese: «Sarà valutato quando il suo dossier verrà consegnato all'Ema, quello sarà il segno di una vera globalizzazione. La richiesta credo stia per essere sottomessa, ma formalmente ancora non è arrivata».
Ad oggi risultano 1.187.023 le vaccinazioni effettuate in Italia, pari all'73,9% del totale di 1.558.635 dosi consegnate alle regioni, secondo i dati ufficiali pubblicati dal Governo. In testa sono le Marche che con l'89,6% delle dosi somministrate (25.979) hanno sorpassato la Campania con l'86,9% di iniezioni fatte, cioè 104.117 somministrazioni sul totale delle 119.875 dosi consegnate. Valle d'Aosta, Veneto e Provincia autonoma di Bolzano.
In coda alla classifica la Calabria con il 52,3% di dosi «fatte» sulle 39.280 ricevute. Resta al 12° posto la Lombardia con l'80,1% di 234.645 dosi.
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