Aeronautica: da maschere da sub a dispositivi di protezione
Easy Covid ha fatto scuola. E l’idea di tramutare una maschera da sub Decathlon in un dispositivo di protezione è venuta - sebbene declinata in modo diverso - anche all’Aeronautica militare, che ha realizzato una sua speciale versione. L’Aeronautica è infatti scesa in campo per l’adattamento di maschere da snorkeling in dispositivi medici. Nell’ambito del contributo delle Forze Armate fortemente voluto dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il Reparto Sperimentale di Volo (Rsv) stampa in 3D e certifica i raccordi per installare filtri FFP3 sulle maschere facciali da snorkeling. Il primo lotto è stato donato al Policlinico Casilino di Roma.
L’adattamento delle maschere da snorkeling in dispositivi di protezione, come si diceva, si è concretizzato nella stampa 3D di raccordi modello «Arta» che consentono l’installazione di due filtri sulle maschere. Tale soluzione, destinata solo a particolari situazioni di emergenza in cui gli ordinari dispositivi di protezione respiratoria non sono disponibili, potrà essere adottata come protezione da parte del personale medico e sanitario in un utilizzo prolungato e con la garanzia di un corretto flusso filtrato d’aria sia in ingresso che in uscita.
L’iniziativa, nata nell’ambito del «progetto Arta», ha visto coinvolti in una collaborazione senza fini di lucro il Reparto Sperimentale di Volo, il Policlinico Casilino e l’azienda Solid Energy, esperta nel settore della manifattura digitale. Di particolare rilievo anche il supporto fornito dal Reparto Tecnologie Materiali Aeronautici e Spaziali che ha selezionato il materiale più idoneo all’uso desiderato ed effettuato dei «confidence test» per la verifica dei connettori prodotti. Il colonnello Igor Bruni dell’Rsv, si è detto «particolarmente orgoglioso» di poter dare il suo contributo, «soprattutto a favore di chi è in prima linea in questa battaglia contro il Covid».
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