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Addio a Mauro Forghieri, ha fatto la storia della Ferrari

È morto all'età di 87 anni il «senatore a vita» del Cavallino Rampante. Vivo il ricordo tra i bresciani, su tutti Alex Caffi
L'ingegner Mauro Forghieri - Foto Ansa/Luca Bologna © www.giornaledibrescia.it
L'ingegner Mauro Forghieri - Foto Ansa/Luca Bologna © www.giornaledibrescia.it
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Direttore tecnico della scuderia Ferrari, sette titoli conquistati in rosso quando le corse erano ancora in bianco e nero, tra il 1962 ed il 1971 e tra il 1973 e il 1984, quattro mondiali piloti e oltre 50 gp vinti: è morto all'età di 87 anni Mauro Forghieri, modenese e «senatore a vita» del Cavallino Rampante. Protagonista di tempi che oggi Luca Cordero di Montezemolo ha ricordato come «anni meravigliosi», fatti per Maranello, e per l'Italia intera, di «indimenticabili successi sportivi».

Stretto collaboratore del Drake, il suo nome è fra quelli dei grandissimi dell'automobilismo e riporta tifosi ed appassionati della F1 ai trionfi di un pilota che di nome faceva Niki e di cognome Lauda.

Il ricordo di Forghieri è vivo in molti appassionati del Bresciano. Uno su tutti: Alex Caffi, pilota di Formula 1 che a Montecarlo portò in occasione dell'edizione 2017 della rievocazione storica del GP di Monaco una Ferrari 312b appositamente restaurata proprio dal suo progettista, Forghieri. Una vera e propria impresa tecnica a circa 40 anni dal successo nel campionato del mondo di F1 alla quale fu dedicato anche un docufilm, firmato dal regista Andrea Marini, non priva di un quid di brescianità: fu infatti il Circuito di Franciacorta di Castrezzato ad ospitare i test finali sulla rossa di Maranello prima del ritorno sull'asfalto del Principato. E lo stesso Forghieri dai box guidò la messa a punta prima che la vettura fosse affidata alle mani del driver di Manerbio.

Sui canali social la scuderia Ferrari ha tributato questo omaggio al «suo» ingegnere, a corredo di una foto che lo ritrae affianco ad una monoposto: «Le leggende durano per sempre. Ricordando Mauro Forghieri. 1935-2022. È stato un onore fare la storia insieme. Ferrari e il mondo del motosport non ti dimenticheranno mai».

Forghieri era figlio di un meccanico del Cavallino Rampante, che nella casa automobilista di Maranello divenne figura di riferimento del reparto corse, un percorso ereditato e portato avanti appunto dal figlio. Laurea all'Università di Bologna, in Ingegneria Meccanica, Forghieri iniziò a lavorare subito dopo la conclusione degli studi per la Ferrari e il suo reparto corse, fra i colleghi c'era anche un altro ingegnere che diventerà illustre: Giampaolo Dallara. Dopo una carriera di successi in cui ha firmato la nascita di vetture iridate di F1, Forghieri, che negli anni si è conquistato anche l'appellativo di «furia» per la passione che metteva nel suo lavoro, è rimasto legato alla Ferrari, occupandosi di prototipi. Alla fine degli anni Ottanta il passaggio alla Lamborghini ed è stato anche direttore tecnico della Bugatti.

La città di Modena aveva recentemente dedicato un sentito riconoscimento all'ingegnere ferrarista per la sua vita nel mondo dei motori: il 13 gennaio, proprio nel giorno del suo compleanno, a Forghieri erano state consegnate le chiavi della città emiliana, unitamente alla cittadinanza onoraria, con una delibera sottoscritta all'unanimità da tutto il consiglio comunale. Proprio il Comune di Modena oggi ha ricordato il concittadino illustre, scomparso questa mattina, evidenziando le innovazioni tecniche che Forghieri portò al mondo delle corse, come l'installazione degli alettoni sui bolidi della F1. «Non solo Modena, ma l'intero Paese perde un punto di riferimento, uno straordinario modenese che ha contribuito a fare grandi la Ferrari e il territorio», le parole del sindaco della città di Modena Gian Carlo Muzzarelli.

Il funerale di Forghieri si terrà venerdì alle 10.30 a Modena, partendo dalle camere ardenti della casa funeraria Terracielo. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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