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Accoltellò a morte il compagno, Riesame conferma domiciliari

Lo stabile di via Tonale a a Bovisio Masciago (Monza) dove e' stato ucciso un uomo di 38 anni, Marco Magagna, 07 gennaio 2025. "Mi ha aggredita e mi sono difesa". Con queste parole la 33enne che la scorsa notte ha accoltellato a morte il compagno Marco Magagna, 38 anni, nell'abitazione della coppia a Bovisio Masciago (Monza), ha spiegato il suo gesto agli inquirenti, dopo essere stata arrestata dai carabinieri. I militari sono intervenuti dopo la telefonata della donna, la quale ha detto di aver ferito il suo convivente. I militari della stazione di Varedo (Monza), impegnati negli accertamenti, quando sono arrivati sul posto con i soccorritori del 118 hanno constatato la morte dell'uomo. ANSA/ FABRIZIO RADAELLI
Lo stabile di via Tonale a a Bovisio Masciago (Monza) dove e' stato ucciso un uomo di 38 anni, Marco Magagna, 07 gennaio 2025. "Mi ha aggredita e mi sono difesa". Con queste parole la 33enne che la scorsa notte ha accoltellato a morte il compagno Marco Magagna, 38 anni, nell'abitazione della coppia a Bovisio Masciago (Monza), ha spiegato il suo gesto agli inquirenti, dopo essere stata arrestata dai carabinieri. I militari sono intervenuti dopo la telefonata della donna, la quale ha detto di aver ferito il suo convivente. I militari della stazione di Varedo (Monza), impegnati negli accertamenti, quando sono arrivati sul posto con i soccorritori del 118 hanno constatato la morte dell'uomo. ANSA/ FABRIZIO RADAELLI
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MONZA, 18 APR - Il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto la richiesta di annullamento dei domiciliari, in favore della misura cautelare in carcere, presentata dalla Procura di Monza per Stella Boggio, la 33enne accusata dell'omicidio del compagno Marco Magagna, 38 anni, ferito a morte con una coltellata nel suo appartamento di Bovisio Masciago (Monza), lo scorso 7 gennaio. L'udienza presso il Riesame si era tenuta il 24 febbraio scorso. Secondo la Procura brianzola, diretta da Claudio Gittardi - le indagini sono state coordinate dal pm Alessandro Rinaldi - non si è trattato di eccesso colposo di legittima difesa. Il Riesame ha però respinto l'istanza. Secondo i giudici, non sussistono pericoli per i familiari di Boggio, neppure per il figlio di 9 anni, rispetto alla sua permanenza ai domiciliari a casa dei suoi genitori, in Brianza. "Boggio, dall'ingresso in carcere - si legge nel dispositivo - ha manifestato un evidente senso di colpa per quanto commesso, è stata collocata a casa dei genitori, che certamente possono esercitare una capacità di controllo", rispetto alle sue "fragilità".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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