A Pavia 'Co-housing' fra universitari e over 65
PAVIA, 22 OTT - L'obiettivo è far sentire meno soli tanti anziani della città, e nel contempo garantire ai giovani che vengono a studiare all'Università di Pavia la possibilità di usufruire di un alloggio senza dover pagare rette d'affitto esorbitanti. E' il progetto sperimentale "Co-housing e caring tra generazioni", proposto dall'Ateneo pavese e finanziato da Regione Lombardia con un contributo di 400mila euro per due anni. All'over 65 che ospiterà uno studente a casa sua, verrà riconosciuto un contributo di 300 euro al mese. Il "patto di coabitazione" definito da un regolare contratto di locazione, prevede l'erogazione, da parte del ragazzo, di servizi definiti sulla base delle sue competenze: potrà aiutare la persona che lo ospita ad utilizzare il computer, lo faciliterà nell'accesso dell'assistenza sanitaria, l'accompagnerà verso strutture amministrative, gli sarà a fianco in momenti di socializzazione e svago. "Sarà una sorta di 'patto' tra over 65 e studenti - ha sottolineato Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia - che consentirà ai primi di ricevere il supporto per alcune esigenze materiali e un prezioso bene relazionale, e ai secondi di avere un alloggio a prezzo calmierato nella città dove scelgono di andare a studiare". "Si tratta di un patto intergenerazionale che potenzia le politiche di inclusione dell'Ateneo - ha aggiunto il rettore Francesco Svelto -. Il progetto risponde a un duplice obiettivo: sostenere l'integrazione tra la popolazione studentesca e gli over 65 di Pavia e rispondere all'aumento delle richieste di locazione a costi sostenibili da parte di studenti e studentesse fuori sede". L'iniziativa è sostenuta anche dal Comune di Pavia: "E' un progetto di grande valore sociale, che contribuirà anche a ricostruire rapporti sfilacciatisi con l'emergenza Covid", ha affermato Francesco Brendolise, assessore alle Politiche Sociali.
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