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A Milano perquisito writer Sayer, imbrattatore seriale di scuole

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MILANO, 19 OTT - Gli agenti del Nucleo tutela decoro urbano della Polizia Locale di Milano hanno identificato il graffitaro noto come "Sayer", l'imbrattatore seriale delle scuole. Le sue "vittime" preferite erano infatti gli edifici scolastici, in particolare quelli recentemente ristrutturati, dai muri perfettamente puliti. L'ultimo intervento ha riguardato la scuola primaria Pimentel in via Russo e l'Istituto Vespucci in viale Rimembranze di Lambrate e diversi edifici privati. Le sue gesta si trovano anche sui social media, uno dei mezzi investigativi usati dagli agenti della Polizia locale per identificare l'autore degli atti vandalici. Grazie all'esperienza degli investigatori e al supporto del coordinamento dei comitati dei cittadini milanesi - spiega la Polizia locale - sono state seguite le tracce del sospettato riuscendo a individuare la sua abitazione, il writer aveva tracciato la propria firma persino sul muro del suo palazzo. Su delega della Procura ieri è stata eseguita una perquisizione domiciliare nella sua abiotazione dove sono state trovate bombolette di vernice spray usate dal vandalo, e alcuni bozzetti con la tag "Sayer". Stesso esito ha dato l'ispezione eseguita sui dispositivi informatici dove gli agenti hanno trovato foto e video con le gesta vandaliche compiute negli anni dai writer. Messo alle strette il writer, italiano e maggiorenne, ha ammesso la responsabilità degli imbrattamenti e la paternità della tag "Sayer". Dal 2009 il Comune di Milano agisce in via stragiudiziale per ottenere il risarcimento dei danni in forma pecuniaria, per quanto riguarda i costi di ripulitura sostenuti per riparare il danno subito, o in attività socialmente utili a favore di servizi pubblici per riparare il danno non patrimoniale all'immagine del Comune con funzione incisiva risocializzante ed educativa. A oggi il Comune ha ottenuto circa 17mila ore di attività socialmente utili da parte di indagati o imputati di imbrattamento di edifici pubblici ma anche privati, mezzi di trasporto e altro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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