Italia e Estero

A Bologna una pietra di inciampo per l'allenatore Weisz

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BOLOGNA, 27 GEN - A Bologna da oggi c'è una pietra di inciampo per ricordare Arpad Weisz, tecnico rossoblù dal '35 al '38, della squadra 'Che tremare il Mondo fa', che vinse due scudetti consecutivi (1936 e '37) e il Trofeo delle Esposizioni di Parigi (1937). La commemorazione del Bologna si è svolta con la cerimonia di posa in via Valeriani 39, che fu la casa di Weisz in città. L'allenatore, ebreo, fu costretto ad abbandonare l'Italia nel 1938 a causa delle leggi razziali e si rifugiò in Olanda con la moglie Elena e i figli Roberto e Clara, dove furono arrestati e deportati ad Auschwitz: la famiglia di Weisz fu uccisa in camera a gas nel 1942, il tecnico morì di stenti due anni più tardi. "Commemoriamo una delle persone tra le più vincenti della storia del Bologna e tra i più grandi allenatori e innovatori - ha detto l'ad del Bologna, Claudio Fenucci - Fu vittima della tragedia come tantissimi ebrei e abbiamo l'obbligo di lavorare, non solo nel Giorno della memoria, per abbattere qualunque muro ed evitare nuove tragedie: lo sport unisce e deve eliminare forme di discriminazione e noi dobbiamo avere un ruolo di educatori".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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