45 anni fa il ritrovamento dei Bronzi di Riace
Quarantacinque anni di ipotesi e ricerche. Un mistero che non smette di affascinare studiosi, esperti, visitatori di ogni parte del mondo: sono i Bronzi di Riace, simbolo identitario di Reggio Calabria e del Museo Archeologico Nazionale diretto da Carmelo Malacrino, scoperti la mattina del 16 agosto 1972. Fu il sub Stefano Mariottini ad avvistare le statue a 300 metri dalla costa di Riace e ad 8 di profondità. Il primo a emergere fu il «Bronzo B» poi il «Bronzo A», rinominate «il vecchio» e il «giovane».
Alte 1,98 e 1,97 metri, sono state realizzate nel V secolo a.C. con una differenza di 30 anni l'una dall'altra e presentano stilemi dorici tipici del Peloponneso o dell'occidente greco. Incerta l'identificazione: divinità o guerrieri o forse gli sfortunati figli del re Laio, Eteocle e Polinice, del ciclo tebano.
È mistero sul relitto della nave che le portava, mai trovato, così come su altri reperti. Questioni che alimentano teorie che lasciano aperti spazi interpretativi sulla loro storia.
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