Sulle ali di Raptor: un volo da brividi sopra Gardaland

Il velociraptor, feroce dinosauro, è estinto da almeno 70 milioni di anni. Ma ora in riva al lago di Garda è stata avvistata una creatura simile. Non è l'incipit di un racconto di fantascienza, bensì l'introduzione ad una storia vera, quella della nuova attrazione che dallo scorso 1° aprile attende gli ospiti di Gardaland.
La creatura è Raptor, le uniche montagne russe alate d'Italia. L'hanno realizzato in soli due anni di lavoro, fra progettazione e costruzione, investendo 20 milioni di euro, coinvolgendo una trentina di aziende ed oltre trecento collaboratori di sei Paesi diversi. Ed ora Raptor è lì, nel cuore del parco dei divertimenti leader del mercato italiano, pronto ad accogliere i visitatori, intimoriti ed al contempo attratti, colpiti da una sorta di sindrome di Stoccolma, felicemente sequestrati su quei sedili sospesi nel vuoto, laddove lo spavento lascia presto il posto al divertimento.
Questo effetto è il risultato, come accennato, di due anni di lavoro, iniziati a Londra, ai Merlin Studios, il reparto creativo della Merlin Entertainments Group, di cui Gardaland fa parte dal 2006. Merlin è il secondo operatore al mondo (e leader in Europa) per numero di visitatori nel settore dell'intrattenimento familiare: nel 2010 sono stati 41 milioni, con un incremento del 6,5% rispetto al 2009.
Una posizione fondata anche e soprattutto sugli investimenti (oltre 100 milioni di sterline nel 2010), uno dei maggiori dei quali è stato appunto il progetto Raptor. L'obiettivo era realizzare una macchina solida, affidabile, di sicura attrattiva per il target di riferimento e capace di garantire una capacità oraria di almeno mille persone l'ora.
I primi quattro concept elaborati nell'aprile 2009 sono stati sottoposti ad un'indagine di mercato e nel novembre dello stesso anno è stato approvato il progetto finale. Si è immaginato Raptor come un predatore, una misteriosa creatura alata che emerge da un ambiente sotterraneo, e poi vola via, devastando l'ambiente circostante, caratterizzato dalla presenza di una stazione-laboratorio in stile industriale e da una palude naturale di 950 metri quadrati.
I Merlin Studios hanno lavorato a stretto contatto con il team di scenografi e tecnici di Gardaland, con lo Studio Zeni e con la B&M, l'azienda svizzera che ha progettato il sistema meccanico. Il cantiere è stato aperto il 12 luglio 2010, fra settembre e dicembre è stata installata la struttura, il 23 gennaio Raptor ha fatto la sua prima corsa ed il 1° aprile ha aperto al pubblico.
Tempi da fantascienza per una storia vera, fra impresa e divertimento.
Alessandro Carini
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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